L’incidenza del contagio che ha portato allo stop

La scelta dei Comuni è stata fatta in base alla percentuale di crescita ma anche per il valore assoluto particolarmente alto come si vede nel grafico qui sotto

Migration

di Alessandro Di Marco

Hanno deciso i numeri, quelli che da oggi fanno scattare l’arancione in venti comuni della provincia per effetto del parametro dirimente dell’incidenza di contagi attivi ogni 100mila abitanti. Qualcuno è finito nella zona più restrittiva perché nell’ultima settimana si è registrata una preoccupante impennata di casi, qualche altro, invece, presenta cifre in leggero decremento, tuttavia deve fare i conti con uno scenario già particolarmente preoccupante da inizio mese, come riportato nel grafico accanto. Nel segmento preso in esame per l’assegnazione della fascia colorata, ovvero quello della settimana tra il 15 e il 20 febbraio, il record dell’incidenza rispetto ai residenti lo detiene Filottrano a quota 841, davanti a Sassoferrato nell’ultima settimana scesa a 775, dopo l’impressionante 1.162 dello stint precedente. Molto alto anche il rapporto proporzionale della piccola Staffolo (698) e di Camerata Picena (549), mentre Ancona è una di quelle nel complesso meno colpite tra le venti arancioni (268), ma con una preoccuoante tendenza al rialzo da due settimane consecutive. Nell’ultimo periodo si è, invece, contratto il dato di Loreto (272) e Castelfidardo (460), tuttavia le località della Valmusone pagano il boom di infezioni registrato nella metà ascendente del mese che ha reso inevitabile l’aumento delle restrizioni. Quanto ai dati di giornata, come sempre quelli di ieri risentono di un numero di tamponi particolarmente contenuto, in quanto relativo ai test processati nella giornata festiva di domenica. In totale soltanto 524 esami nel percorso nuove diagnosi con 117 positivi. Per quanto, appunto, si tratti di cifre in forma bonsai rispetto agli altri giorni, ancora una volta domina incontrastata la provincia di Ancona con oltre la metà delle trasmissioni (69). Peraltro è ormai vicinissimo lo sfondamento del tetto di 20mila contagiati in provincia da fine febbraio 2020, visto che attualmente si è arrivati a 19.861, cioè circa 4.500 in più rispetto a Pesaro che segue a robusta distanza. Quanto al rapporto tra positivi e testati si è al 22,3% includendo anche lo screening antigienico, mentre se si considerano soltanto gli esami ufficiali, ossia in molecolari, si sale al 26.7%.

Ma i segnali più preoccupanti arrivano dal fronte ospedaliero dove va registrata la doppietta di segni di crescita per presenze in terapia intensiva e degenze totali Covid. A livello regionale, infatti, i letti occupati in intensiva sono 78 contro i 75 del giorno precedente, mentre i ricoveri passano da 606 a 621. Indicatori che evidenziano come questa ondata dell’inverno inoltrato stia continuando a colpire con forza il territorio della regione al plurale, dove attualmente in 8.909 sono alle prese con il virus. Nove le persone inserite nel capitolo più drammatico, ovvero quello dei decessi riportato ieri dal bollettino regionale del Gores. Si tratta di tutti soggetti alle prese con patologie pregresse tra i 68 e 94 anni di età. Tra loro anche tre residenti nell’Anconetano: un 75enne e una 84enne del capoluogo e un 68enne di Osimo.