La balena mangia plastica "Stop all’inquinamento"

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Università, impresa e scuola: insieme per combattere l’inquinamento da plastiche. Moby Litter, la balena che mangerà simbolicamente 4 metri cubi di rifiuti plastici marini, è stata inaugurata ieri, alle 11, al Dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente dell’Università Politecnica delle Marche. Una struttura, quella della balena di ferro, donata all’Univpm da Cpn e Garbage group, per ospitare davvero i rifiuti plastici delle spiagge che, da luglio, verranno raccolti dagli studenti di 14 istituti superiori di tutta la Regione. Coinvolte anche una scuola di Rimini e una di Chieti. "L’attività servirà da orientamento formativo per la scelta del percorso universitario" spiega la docente Francesca Beolchini. Un’università, la Politecnica, che "a ottobre avvierà un nuovo corso di laurea magistrale, unico in Italia, in management della sostenibilità e dell’economia circolare. Per coniugare il tema della ricerca con quello della formazione" evidenzia il rettore, Gian Luca Gregori. È proprio Gregori a soffermarsi su alcuni dati: "Nel mondo, 8 dei 400 milioni di plastica prodotta finisce in mare e ciò – prosegue – comporta un costo di oltre 11 miliardi per l’ecosistema marino, per la pesca e per il turismo". Soddisfatti del progetto i docenti del dipartimento di scienze, come Francesco Regoli, consapevole che "le nuove generazioni sono più sensibili al tema dell’inquinamento e più rispettose dell’ambiente". La balena resterà all’ingresso del dipartimento e non sarà itinerante, come, invece, lo sarà il Pelikan. "Un battello – sottolinea Filippo Ugolini, di Cpn – che pulirà i mari dai rifiuti. Tra qualche settimana, forse a metà luglio, il Pelikan solcherà l’Adriatico, per arrivare alla Riviera del Conero e operare così sulle spiagge meno accessibili". Al convegno, terminato alle 12.30, hanno partecipato, via web, pure esponenti di associazioni ambientaliste (Greenpeace, Legambiente) e aziende leader nel disinquinamento, come Guzzini e Irissrl.

Nicolò Moricci