La banda dello spray è già stata condannata

Le pene maggiori a Di Puorto, ritenuto il capo e quello che avrebbe premuto il pulsante della bomboletta

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Il 30 luglio scorso è arrivata la prima sentenza di condanna per la strage di Corinaldo, quella relativa alla banda dello spray, composta da sei ragazzi della Bassa Modenese. Il gruppetto era stato individuato come responsabile della sostanza urticante spruzzata all’interno della Lanterna Azzurra, la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. Uno stratagemma usato per commettere furti e rapine di collanine d’oro indossate dal pubblico presente (non solo a Corinaldo ma al gruppo sono stati contestati anche altri colpi in tutta Italia). Proprio la sostanza urticante generò la fuga di massa dal locale e la morte di cinque minorenni e di una mamma di 39 anni. I componenti della banda sono stati tutti condannati, in abbreviato, dal gup Paola Moscaroli, ma per loro è caduta l’associazione a delinquere. Complessivamente hanno preso 68 anni e 8 mesi di carcere, più di mezzo secolo. Le pene maggiori sono state inflitte ad Ugo Di Puorto, ritenuto il capo, quello che avrebbe premuto il dito sul pulsante della bomboletta (fu trovato il suo Dna),12 anni e 4 mesi, stessa pena all’amico e braccio destro Raffaele Mormone. Pene più lievi per Andrea Cavallari, 11 anni e 6 mesi, Moez Akari, 11 anni e 2 mesi, Souhaib Haddada, 10 anni e 11 mesi e Badr Amouiyah, 10 anni e 5 mesi. Gli imputati sono stati ritenuti colpevoli di omicidio preterintenzionale, lesioni personali anche gravi arrecate ai feriti e i singoli episodi di furti e rapine. ma. ver.