Amina sta meglio, riesce a muoversi autonomamente servendosi per ora di stampelle, nonostante la brutta ferita, ma il suo percorso di cura e di riabilitazione è ancora molto lungo. Di lei il Carlino ha raccontato la storia degli ultimi mesi, con i bombardamenti sulla sua casa nella Striscia di Gaza, il ferimento a una gamba, e poi degli ultimi giorni con il trasferimento all’ospedale materno-infantile Salesi grazie a un’organizzazione internazionale che arriva fino alla sfera locale. Qualcosa di veramente straordinario. Lei, 8 anni, catapultata da una realtà drammatica come la Striscia di Gaza da dieci mesi a questa parte, alle cure amorevoli in un letto d’ospedale italiano è qualcosa che ancora la bambina palestinese di 8 anni deve focalizzare. La sua ansia più grande al momento è una soltanto: "Il suo stato psicologico cambia quando la mamma è lì presente con lei rispetto a quando se ne deve andare _ racconta il dottor Mario Marinelli della chirurgia pediatrica del Salesi che ha in cura Amina, il suo nome è ovviamente di fantasia vista la delicatezza dell’intera situazione _. Una donna forte la sua mamma che però deve badare anche alle altre 3 figlie e al bambino di 3 anni che lei ha portato con sé per accompagnare la piccola di 8 anni ferita (la famiglia vive in un alloggio di Loreto messo a disposizione dalla Caritas di Senigallia, ndr.). Per parte della giornata lei è in ospedale con Amina che allora è tranquilla, ma quando lei se ne va la bambina la cerca, va in difficoltà, piange, ha paura. Sotto l’aspetto chirurgico stiamo lavorando in équipe, con gli ortopedici, gli esperti infettivologi, i chirurghi plastici. Sarà un lavoro lungo per recuperare la piena funzionalità dell’arto che appariva compromessa dopo il ferimento. Alcune settimane saremo in grado di avviare la fase ricostruttiva dell’arto.
Va ricordato che il lavoro fatto in un ospedale egiziano del Cairo è stato molto importante, di fatto le hanno salvato l’arto, poi però c’era bisogno di upgrade di cure che noi del Salesi potevamo garantire e che adesso implementeremo. Mi lasci ringraziare tutti i colleghi e le colleghe e in particolare infermieri, oss e la coordinatrice del nostro reparto". Presto, questione di giorni, sarà tempo per i giochi anche in ospedale per Amina, seguita dal grande lavoro di due assistenti sociali che parlano arabo e dunque azzerano pure il limite linguistico. Si stanno preparando anche i clown, molto attivi al Salesi.