
L’assessore Zinni non nasconde le preoccupazioni ma rassicura: "Stiamo trattando con vari enti, comprese le banche, per avere altri ristori".
"Istituire il Comitato tecnico di controllo non significa commissariare il Consiglio d’Amministrazione, che resta libero di fare le proprie mosse. Si tratta di uno strumento tecnico, una clausola che noi potevamo azionare e così abbiamo fatto. La faccenda di Conerobus è diventata complessa, ma faremo ogni mossa possibile per salvare l’azienda pubblica dei trasporti anconetana. Non la regaleremo ai privati. Il bilancio? C’è uno spiraglio". Dalle dichiarazioni di Giovanni Zinni, vicesindaco e assessore con delega alla partecipata Conerobus, da un lato traspare la preoccupazione per un quadro societario mai così in difficoltà, dall’altro arrivano le rassicurazioni sul futuro immediato. Le incognite, tuttavia, restano, a partire dalla necessità di attivare il Comitato di gestione con Atma: "In una fase così delicata il socio di maggioranza, ossia il Comune, deve essere a conoscenza di ogni singola fattura emessa da Conerobus, ogni centesimo speso, sapere nel dettaglio l’andamento aziendale – aggiunge Zinni – Si tratta di un organo di controllo, non decisionale, ma il Comune deve avere piena consapevolezza dello stato della sua partecipata/controllata. Quando la Corte dei Conti lancia un’indicazione del genere non possiamo girarci dall’altra parte". Un ulteriore controllo sullo stato delle cose, senza che il famoso ‘Tavolo tecnico’ con le organizzazioni sindacali venga meno.
Intanto l’assessore Zinni conferma il taglio del 4% delle corse durante il turno estivo, partito pochi giorni fa, che termina il 12 settembre, il giorno prima dell’inizio della scuola: "Confermo la riduzione, ma non ricordo esattamente com’erano andate le cose l’anno scorso (la percentuale era stata più o meno analoga, ndr). Ci sono problemi organizzativi, dai turni alle ferie del personale e dobbiamo ragionare sul piano delle corse complessivo per capire dove si possono ridurre le perdite. Intanto tutte le navette vengono confermate".
Sul fronte delle linee, sono emersi disagi su alcune, in particolare quella molto frequentata del 3, da Posatora fino al centro. Sono stati evidenziati aumenti delle attese molto corposi, fino a 40 minuti, anche se i parla di una delle 3 linee principali assieme alla 2 e alla 1-4. C’è poi il caso delle linea 12, quella dedicata a turisti e viaggiatori che dalla stazione vanno alla biglietteria del porto per poi imbarcarsi: per la maggior parte dei casi viaggia vuota ed è considerata uno spreco.
Sul bilancio l’assessore Zinni mostra fiducia: "Stiamo trattando con vari enti, comprese le banche, per avere altri ristori. Per ora non posso dire di più, ma con la massima disponibilità della Regione e nuovi aiuti potremmo risolvere il gap. Per il resto, il faro deve essere il piano industriale, apriremo ad altri capitali privati, ma la maggioranza vogliamo che resti pubblica". Dentro Conerobus c’è anche la Provincia di Ancona che, attraverso il suo presidente, Daniele Carnevali, chiede di fissare subito un’assemblea dei soci: "La Corte dei Conti ci impone di effettuare attente valutazioni in merito alla qualificazione della società a controllo pubblico, con conseguente adeguamento alla normativa di contesto" spiega Carnevali.