ILARIA TRADITI
Cronaca

La dirigente regionale: "Frasi razziste in classe, il caso subito segnalato. Dobbiamo capire perché"

Donatella D’Amico immediatamente informata dalla scuola media dorica "L’istituto si è attivato per identificare i responsabili di questo gesto".

Donatella D’Amico immediatamente informata dalla scuola media dorica "L’istituto si è attivato per identificare i responsabili di questo gesto".

Donatella D’Amico immediatamente informata dalla scuola media dorica "L’istituto si è attivato per identificare i responsabili di questo gesto".

Sulla vicenda raccontata dal Carlino, che ha visto coinvolti studenti di una scuola media anconetana responsabili di aver diffuso frasi inneggianti al nazismo e diverse svastiche, è intervenuta Donatella D’Amico, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marche: "Questo episodio serva a ripartire dal ruolo educativo della scuola – ha dichiarato – siamo stati subito informati e so che l’Istituto coinvolto si è subito attivato per identificare i responsabili del gesto. Purtroppo sono cose che in una scuola possono capitare, il nostro ruolo è quello di comprendere le motivazioni che ci sono dietro e instillare un senso di responsabilità nei giovani in merito alle loro azioni. Non vorrei commentare oltre".

I fatti, secondo quanto ricostruito, risalgono alla mattina di mercoledì scorso. Una docente, entrando in classe, ha notato un foglio o un cartoncino di grosse dimensioni attaccato a un armadietto. Il contenuto era inequivocabile e agghiacciante: frasi come "Bruciamo gli ebrei, i gay, i negri..." e altre espressioni irripetibili, accompagnate da svastiche disegnate. Un pugno nello stomaco, reso ancora più doloroso dal fatto che gli autori sarebbero ragazzini tra i 12 e i 14 anni, tutti maschi, che non solo non hanno cercato l’anonimato ma hanno apposto le proprie firme, come a voler suggellare un’adesione convinta a ideologie di odio. Il personale docente ha immediatamente segnalato l’accaduto alla dirigente di plesso e alla responsabile dell’istituto comprensivo, dove un episodio simile si era già verificato 7 mesi fa. Come nel precedente episodio, è scattata un’indagine interna per identificare con certezza tutti i responsabili e valutare le motivazioni dietro un gesto così estremo. Un commento che arriva dopo che, in occasione del fatto analogo dello scorso autunno, la stessa D’Amico aveva parlato di "un fatto grave, ma al tempo bisogna dare il giusto significato al gesto perché a 14 anni non si ha la maturità per comprendere il peso del gesto". La gravità dell’episodio attuale, con la rivendicazione esplicita da parte degli studenti, potrebbe portare a conseguenze disciplinari severe.