La macchina della speranza: "VIK16 non fa miracoli, ma sta aiutando i pazienti"

La dirigente dell’Unità Spinale dell’ospedale di Torrette spiega i benefici che stanno ottenendo grazie anche all’adozione del nuovo sistema medico

La macchina della speranza: "Vik16 non fa miracoli. Ma sta aiutando i pazienti"

La macchina della speranza: "Vik16 non fa miracoli. Ma sta aiutando i pazienti"

Ancona, 23 marzo 2023 – Nessun miracolo, siamo in ambito scientifico, ma certo i benefici dall’adozione del sistema VIK16 sono evidenti. A sostenerlo sono la dirigente dell’Unità Spinale di Torrette, la dottoressa Maria Antonietta Recchioni, e la fisioterapista interna al reparto, Micaela Tambroni Armaroli: "Tutto è nato quando un nostro paziente che, tornato da noi per fare fisioterapia, ci aveva detto di essersi sottoposto a trattamento con quel macchinario e di aver tratto giovamento. Da lì abbiamo fatto partire la richiesta di acquisizione e lo scorso anno, a settembre, Viktor è arrivato. Oggi lo stiamo applicando con ottimi ed evidenti risultati. La sua funzionalità è dimostrata dai singoli casi clinici. Ripetiamo, la macchina non fa il miracolo di rimettere in piedi pazienti tetraplegici, ma di certo aiuta a riprendere delle funzioni vitali che sembravano perse. Riteniamo che questa tecnologia possa rappresentare per i nostri pazienti un’opportunità terapeutica con importanti effetti positivi finalizzati al recupero funzione".

La Recchioni entra nel dettaglio: "Mentre l’elettrostimolazione tradizionale produce contrazioni muscolari nel paziente che rimane parte passiva del processo, il Workstation VIK16, lo rende parte attiva del processo riabilitativo. Attivando pattern muscolari in sequenza si ricreano schemi motori e movimenti fisiologicamente corretti recepiti dal sistema nervoso centrale, favorendo il processo di neuroplasticità finalizzato al recupero delle capacità funzionali compromesse. L’acquisizione di questa strumentazione permette non solo il trattamento di pazienti acuti ricoverati, ma anche l’accesso a tale tecnologia dei pazienti esterni che potranno usufruire di questa possibilità terapeutica in regime ambulatoriale e di day hospital, anche da fuori regione".

A produrre il ViIK16 è la Viktor srl: "Ci siamo avvalsi degli studi del professor Viktor Terekhov – spiega Guido Gabbrielli, responsabile tecnico dell’azienda di Dalmine – fino a produrre il VIK16. Il numero rappresenta il gruppo di muscoli del corpo usati nei movimenti complessi e sono proprio questi a essere stimolati attraverso input elettrici verso il sistema nervoso centrale. VIK16 gestisce il ciclo del cammino, le velocità, come se fossimo su un tapis roulant. Abbiamo sviluppato la tecnologia attraverso dei sensori che leggono i movimenti dei pazienti e degli stimoli. Con il nostro sistema si possono trattare post ictus, lesioni midollari tra cui le tetraplegie, emiparesi. Mi sono avvicinato a questa realtà essendo io stesso, ingegnere, stato coinvolto in un incidente motociclistico. Poi sono entrato in contatto con il professor Terekhov ".