La Mancinelli cala ma sfiora la top ten nazionale "Lavorerò per Ancona fino all’ultimo giorno"

Consenso dei sindaci, passa dall’ottava all’undicesima posizione nella graduatoria: "Elezioni politiche? Non ci penso proprio"

Il sindaco Valeria Mancinelli

Il sindaco Valeria Mancinelli

di Giacomo

Giampieri

In buona sostanza, in un anno, Valeria Mancinelli è scesa di tre posizioni, dall’ottava (nel 2021, prima donna italiana in classifica) alla undicesima attuale, e di circa 4,8 punti percentuali rispetto alla riconferma nel 2018. Ma ha comunque in dote un 58% di gradimento degli anconetani, che lei pensa di spendere esclusivamente per gli anconetani. Lo afferma convintamente sulle colonne del Carlino, in risposta alle nostre domande dopo la pubblicazione del sondaggio ‘Governance Poll 2022’ realizzato da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore. Mancinelli è alta in graduatoria, sfiora la top ten dei primi cittadini delle città capoluogo di provincia più amati in Italia ed è davanti a big della politica nazionale, come l’ex ministro Gualtieri, 37esimo, peraltro della sua stessa area politica di riferimento: il centrosinistra. Un segnale anche per la politica romana? Può darsi. Per ora, lei, non ci pensa.

Sindaco Valeria Mancinelli, un lieve calo nella classifica, ma comunque l’indice è molto positivo: a cosa lo si deve?

"Come ripeto sempre, i sondaggi, le statistiche e le classifiche sono stuzzicanti da leggere ma lasciano il tempo che trovano e devono essere presi per quello che sono. Il mio indice va benissimo, sono contenta. Il raffronto che viene fatto è con la percentuale del ballottaggio, dove votano meno cittadini rispetto al primo turno. Se prendiamo il primo turno, dove prendemmo il 48%, saremmo a +10 e comunque il gradimento è intorno alla settima posizione nazionale. Ottimo direi".

Cosa pensa che i cittadini gradiscano di più: il vostro rapporto schietto e diretto con loro, i vostri progetti, la vostra visione di città?

"Il ruolo dei sindaci resta centrale, nonostante i problemi, la disaffezione generale, la pandemia e la crisi economica. I sindaci ci mettono sempre la faccia. Penso che i cittadini apprezzino di me e della squadra che con me ha governato e governa questa città il rapporto schietto, il mix tra valori e pragmatismo, l’idea di città che stiamo costruendo, non astratta ma con progetti concreti in campo".

Cosa invece migliorare nel rapporto con la popolazione?

"Proprio in queste settimane abbiamo ripreso dopo il covid ad incontrarci con i cittadini delle varie zone della città. Noi siamo per il rapporto diretto, per guardarsi negli occhi e dirsi tutto, anche quello che non ci piace dire o ascoltare. La franchezza prima di ogni cosa e nel rapporto diretto ci sono sempre cose da migliorare. Questo crediamo io e la mia squadra".

Come valuta questo risultato? Un anno fa fu storico, lei prima donna ad accedere in classifica: pensa che per le donne impegnate in politica, il suo percorso possa fungere da esempio e stimolo?

"Spero di sì, che ci siano più donne che si impegnino e trovino spazio, nelle istituzioni come in altri ruoli socialmente rilevanti. Lo stimolo e l’esempio lo puoi dare solo con il lavoro che fai, per come ti comporti, non penso per il genere".

Sempre a proposito: ad un anno dalla scadenza del mandato da sindaco di Ancona, il tesoretto del 58% può essere speso in chiave nazionale verso le elezioni politiche?

"Questo gradimento è un tesoretto per Ancona intanto. Significa che molti cittadini apprezzano la nostra attività e dunque è un tesoretto che va speso nelle amministrative di Ancona nel 2023. Per le politiche, con la legge attuale, un sindaco di un Comune sopra i 15mila abitanti si può candidare solo se si dimette mesi prima. Non ci penso proprio, lavorerò per Ancona fino all’ultimo giorno".

I sindaci dei capoluoghi marchigiani sono tutti dentro ai primi 40 posti: cosa evidenzia questo dato?

"Che lavoriamo in un certo modo e tra Comuni c’è spirito unitario: si collabora per far crescere le nostre città e contestualmente il territorio".