"La mia odissea per una visita cardiologica"

Ivo Mercuri, pensionato, racconta: "Ogni volta il Cup mi propone visite fuori provincia o a 30 km, così induce a rivolgersi ai privati"

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"Devo effettuare una serie di accertamenti e ogni volta il Cup mi propone visite fuori provincia o comunque ad oltre 30 chilometri da casa. L’ultima volta per una visita cardiologica ad Ancona mi hanno proposto maggio del 2024, praticamente fra quasi due anni. Pensavo fosse uno scherzo ma è chiaramente un modo per indurti a optare per una prestazione a pagamento". A parlare, amareggiato è Ivo Mercuri, pensionato 67enne jesino. "Con mille euro di pensione si chiede ad una persona che ha delle patologie di fare il tour delle Marche per poter vedere garantito il proprio diritto alla salute, lo trovo davvero incredibile anche perché ci sono persone che da fuori provincia sono costrette a loro volta a venire nei nostri ospedali. Questo sistema è chiaramente fallimentare e molto distante dai bisogni dei cittadini. Nelle scorse settimane a Mercuri è stato prescritto un accertamento cardiologico con ecografia e visita cardiologica soltanto che per un errore di prenotazione ha potuto effettuare solo l’ecografia.

"Sono andato al Lancisi effettuato l’ecografia salvo scoprire che non era stata prenotata la visita cardiologica abbinata all’esame strumentale -spiega Mercuri –. Nulla da fare bisognava riprenotare. Avevo una prescrizione da effettuare entro 30 giorni ma quando sono andato al Cup mi hanno risposto che per tornare nello stesso ospedale di Ancona dove avevo effettuato l’ecografia c’era da attendere maggio del 2024. In alternativa sarei potuto andare a Sassocorvaro o alla fine dell’anno all’ospedale di Pesaro. Ciò avrei dovuto fare oltre 80 chilometri. Ho rinunciato anche ad andare a pagamento perché ho già speso per effettuare altre visite e sono un semplice pensionato. Ho riprovato recandomi al Cup dell’ospedale Carlo Urbani e ho trovato la possibilità di andare a Ostra.. ma a giugno del 2023. Credo – aggiunge indignato Mercuri – che questo sistema sia del tutto da rivedere perché non fa altro che favorire il privato. Costringere le persone che con queste bollette alle stelle faticano ad arrivare alla fine del mese a pagare per curarsi è assolutamente assurdo. Paghiamo profumatamente le tasse per avere una sanità pubblica e accessibile a tutti, ma solo sulla carta".

Sono diverse nell’ultimo periodo le segnalazioni di problemi con le prenotazioni al Carlino. Due jesini negli ultimi giorni entrambi con impegnativa urgente e una Tac da effettuare entro 10 giorni si sono sentiti dire che non c’era alcun posto in tutte le Marche, nemmeno non rispettando la priorità indicata dal medico di famiglia. Entrambi, informati dell’esistenza della lista di pre-appuntamento (ex lista di garanzia) per chi ha la priorità in impegnativa, hanno richiamato e trovato un posto in pochi giorni.

Sara Ferreri