GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

La mimica, la carica e il gran cuore. Tamberi si lancia a soccorrere l’amico

Il solito, esplosivo Gimbo: passerà alla storia anche per l’immagine stupenda del "massaggio" a Mutaz

La mimica, la carica e il gran cuore. Tamberi si lancia a soccorrere l’amico

Il solito, esplosivo Gimbo: passerà alla storia anche per l’immagine stupenda del "massaggio" a Mutaz

Dovessimo scegliere una foto di lui con l’amico Barshim, senza dubbio indicheremmo quella del primo agosto 2021: l’oro olimpico condiviso, quell’abbraccio storico. Dalle 11 di ieri, però, c’è un’altra immagine iconica che ambisce alla palma di migliore, se si ha a che fare con Gianmarco Tamberi. Quella in cui Gimbo, sfiancato da malanni (fisici) ed infortuni (muscolari), corrucciato in volto per la stanchezza e lo stress (e anche quella fede volata nella Senna, avrà pur inciso), ma comunque in pedana a lottare come un leone a Parigi, si estrania dalla gara e corre. Corre verso Mutaz, a terra dolorante. Un crampo, si scoprirà. Ma lui è il primo ad arrivare. Come se, Tamberi, qualche istante prima non avesse fallito i 2.27. Titolo: l’umanità, quel valore più forte dell’individualismo nel salto in alto. "Un gesto istintivo. Ma sabato starà bene e mi darà del filo da torcere", sussurra. Sì. Perché il portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi ce l’ha fatta. In una mattinata di "ordinaria follia", genialità nel caso di mister Half Shave, non solo ha soccorso l’altista qatariota. Ma soprattutto ha vinto la sfida con sé stesso e, centrando la misura di 2.24, ha staccato il pass per difendere il titolo conquistato a Tokyo. "Il giorno più duro della mia vita", racconterà stremato dopo la gara di qualificazione. Un giorno teso, ma iniziato bene. Un’istantanea sui social, mani giunte e un cuore. Un termometro: 36,3. Niente febbre fino a 39 del weekend, conseguenza di un sospetto calcolo renale, che ha messo a rischio la sua presenza ai Giochi a Cinque Cerchi. Poi via verso lo Stade de France. C’è Chiara Bontempi, la moglie, con lui. Linfa vitale, per Gimbo. E alle 10.05 inizia la battaglia sportiva. Tamberi "evita" i 2.15. Passa a 2.20. Appare sofferente. Ma va. Poi tocca ai 2.24. E vi riesce ancora. Sospiro di sollievo. Asticella a 2.27. Si batte la mano sul petto, sbaglia il primo e si dispera. Chiede l’aiuto del pubblico, ci riprova ma non va. E intanto Mutaz accusa noie al polpaccio. A commuovere tutti ci pensa Tamberi. C’è un terzo tentativo, dopo. Ma non riesce. Guarda in alto, forse singhiozza. Prega e spera. E il premio arriva. Bastano le misure precedenti. Sabato, dalle 19.30, sarà in finale con l’altro italiano Sottile, McEwen, Kerr, Woo, Akamatsu, Beckford, Raats, Stefela, Doroshchuk, Ivanov e, che storia, Barshim. Un’altra corsa per Gimbo, stavolta verso le tribune. Da Chiara per un bacio. Lei, dopo, scriverà: "Amore mio sei un fenomeno". E in una chat pubblicata da Gimbo: "Solo tu potevi farcela. Mi sento svuotata. Sei un grande amore mio. Sono così fiera di te". In un video, Tamberi non cerca scuse: "Terribile, ma siamo in finale". Salva questo. Poco prima, in un’intervista: "Appena girerò l’angolo azzererò tutto, bisogna ripartire da quello che ero cinque giorni fa e cancellare gli ultimi". Per lui "è stato un disastro, a parte la voglia di fare, non avevo nulla. La rincorsa era lenta e nelle gambe non aveva la forza per lo stacco. Ma sabato avrò le energie giuste e sarà un’altra storia, spero di farvi impazzire come tre anni fa". Due giorni di recupero. Poi un salto per la gloria.