
Marina Santucci è la nuova direttrice dell’Atim; sotto, la pagina pubblicata ieri
Maceratese, 52 anni, dirigente regionale del settore "Audit e controlli di secondo livello", dal 17 febbraio (per tre anni) Marina Santucci sarà la nuova direttrice dell’Atim, l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche. Una poltrona che scotta, dopo passi falsi e mesi di polemiche.
Dottoressa Santucci, sarà un’impresa.
"Guardi, già da ieri (venerdì, ndr), quando mi è stata comunicata la nomina, mi sono confrontata con Stefania Bussoletti (dirigente del dipartimento Sviluppo economico e direttrice ad interim di Atim, ndr), che ha messo in cantiere azioni importantissime per rendere pienamente efficiente Atim sul piano operativo. Confido che il passaggio di consegne possa essere positivo e produttivo".
Usando un eufemismo, possiamo dire che non è un momento troppo facile per l’Agenzia. È preoccupata?
"Nella vita mi sono sempre trovata a dover gestire situazioni non semplici. Non mi spaventa, tutt’altro. L’importante è metterci sempre voglia, studio, applicazione e massimo impegno. L’Atim è uno strumento fondamentale per la promozione, quasi tutte le Regioni italiane sono dotate di una agenzia".
Bene, da dove si comincia?
"Comincio esattamente portando avanti l’egregio lavoro fatto in questi mesi da chi mi precede, Stefania Bussoletti, per realizzare quanto si sta programmando per il 2025. Aggiungo: la collaborazione con il dipartimento non finisce qui, ma anzi continuerà e sarà potenziata".
Come giudica l’operato di chi l’ha preceduta alla guida dell’Agenzia? Che cosa non ha funzionato, secondo lei?
"Non devo dare giudizi su chi c’è stato prima di me. Ma faccio mie le parole del governatore Acquaroli: l’Atim ha portato una grandissima visibilità al brand Marche e innegabili benefici. I dati record sul turismo lo dimostrano".
Tra i problemi rilevati anche dal governatore Acquaroli, però, c’è la dotazione organica dell’Agenzia, che non è mai stata completata.
"Anche in questo caso devo citare e ringraziare la direttrice ad interim, Bussoletti, perché nel periodo di reggenza ha potenziato la squadra, reclutando già cinque persone e sono in corso di svolgimento le procedure per l’assunzione di altri sette dipendenti. Penso di poter contare su una squadra di persone giovani, preparate e con un grande entusiasmo".
Si sta parlando molto di turismo e poco invece di internazionalizzazione. In realtà sarebbe l’altra mission dell’Atim.
"So che è già stato approvato il Poa (piano operativo annuale). La priorità è il coinvolgimento degli stakeholders del territorio, imprese e associazioni di categoria. L’obiettivo è di agevolare le imprese marchigiane per aiutarle ad affermarsi sui mercati internazionali. Ribadisco: la collaborazione con gli stakeholders è fondamentale. Da soli non si fa nulla, bisogna lavorare in squadra".
Vorrà portare in Atim anche un’impronta personale. Ad esempio, "Let’s Marche" funziona, secondo lei, o serve altro?
"Let’s Marche è un claim molto carino, direi azzeccato. Bisognerà far percepire le Marche come un prodotto interessante e apprezzabile, che può essere venduto e acquistato bene. Ma attenzione, non partiamo dall’anno zero, ci sono già basi importanti. Senz’altro va percorsa la strada della destagionalizzazione, il prodotto turistico Marche lo permette. Voglio dire che non abbiamo un turismo, ma dei turismi al plurale, enogastronomico, dei borghi, percorsi cicloturistici per gli amanti della natura. La destagionalizzazione non è una chimera".
A proposito, domenica a Milano debutta la Bit (Borsa internazionale del turismo) 2025.
"Ci sarò, intanto per conoscere i nostri interlocutori e cominciare a declinare in questo senso il passaggio di consegne".
Tra le altre cose, lei è stata funzionario del settore turismo della Provincia di Macerata, e ora è dirigente del settore "Audit e controlli". Che cosa può portare nella gestione di Atim?
"Il settore ’Audit e controlli’ mi ha fornito una conoscenza trasversale di tutta l’attività di competenza della Regione Marche, anche e soprattutto della macchina amministrativa. In Provincia, a Macerata, mi sono occupata per anni di turismo in senso trasversale, sul piano tecnico e amministrativo, quando le Province avevano ancora delle competenze in materia. Mi occupavo di accoglienza, di centri Iat, curavo la presenza del territorio a fiere ed eventi proprio in collaborazione con la Regione. Mi sono già fatta le ossa".