La piazza torna a premiare i suoi Ciriachini "Martina, giovane che ha dato il buon esempio"

La cerimonia dopo due anni in forma ridotta riempie il cuore del capoluogo, il sindaco: "Non ci sono solo ragazzi che sfasciano la città"

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di Annalisa Appignanesi

"Siamo tornati in piazza, siamo tornati a poter fare la cerimonia dei Ciriachini in presenza e nella piazza principale della città: è una buona notizia in un periodo storico in cui le preoccupazioni, i drammi e le ansie, non mancano, anche in questa parte del mondo. Poter avere l’occasione di un momento da vivere come comunità con una qualche, seppur relativa, serenità, conoscendosi insieme in questa piazza, è un dono, di cui dobbiamo rendere grazie: ognuno ringrazi chi vuole, ma sicuramente dobbiamo rendere grazie". Sono le parole della sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, all’aperura della cerimonia di consegna delle civiche benemerenze, che dopo due anni in versione "ridotta" è tornata nel cuore del capoluogo, in Piazza Cavour, riaprendosi alla città e ai tanti curiosi che si sono soffermati ad assistere al momento in cui Ancona rende onore ai cittadini che con il loro impegno, con le loro gesta e con il loro esempio la rendono grande. E proprio ai "buoni esempi" la prima cittadina ha dedicato l’edizione 2022, quella della rinascita, del ritorno alla normalità dopo due anni e mezzo di pandemia. Esempi come quelli di Martina Pozzan, la giovane che nonostante il freddo dell’inverno si è tuffata nel mare gelido davanti al Passetto per salvare un uomo che stava per annegare e che per questo è stata insignita della medaglia d’oro. "Il segnale che vogliamo dare è proprio questo: che nella nostra comunità i ragazzi non sono tutti uguali, ci sono quelli che ‘sfasciano’ la città e ci sono quelli che si buttano in mare per salvare una persona, ma non solo, ce ne sono tanti e tanti altri a cui daremo, e vogliamo dare, il risalto che non solo meritano, ma che aiuta a costruire esempi positivi".

Insomma la sindaca si è tolta qualche sassolino dalla scarpa, dopo alcuni episodi balzati alle cronache, che hanno avuto protagonisti dei giovani, per risse e vandalismo, sui quali sono giunti anche degli attacchi politici. Una gioventù spesso tacciata al negativo, di cui la sindaca ha sottolineato la necessità di accendere i riflettori sugli aspetti positivi. "Ce ne sono tanti altri di giovani che hanno uno stile di vita positivo, costruttivo, di aiuto agli altri di rispetto per gli altri e per le cose comuni – ha detto – Il Ciriachino a Martina Pozzan è certamente tutto meritato da lei come persona, ma è anche un segnale forte che vogliamo dare dei buoni esempi, perché spesso si dice, ed è vero, che per contenere ed evitare i fenomeni di bullismo e di vandalismo la repressione non basta". Se da un lato "la repressione serve, perché è un modo per educare" dall’altro per la sindaca si educa "dando buoni esempi e sanzionando quando si superano i limiti che non vanno superati. Dare i buoni esempi – osserva – spetta a tutti, agli adulti, alle istituzioni, ma quando i buoni esempi ci sono bisogna evidenziarli tanto tanto e il Ciriachino a Martina è anche questo".

Ed ecco il commento della giovane insignita del Ciriachino d’Oro: "I miei amici mi chiamano l’eroina di Ancona – ha scherzato Pozzan – ed è per me un grande orgoglio, accompagnato al senso di responsabilità di dover dare il buon esempio".