PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

La Pinacoteca diventa cantiere: "Ma soltanto alcune opere saranno trasferite alla Mole"

I lavori partono il 2 dicembre e la Soprintendenza ha messo vincoli sullo spostamento di certe tele. La giunta chiarisce: "Tenerla aperta era rischioso considerati i tempi stretti per i fondi Pnrr".

La Pinacoteca diventa cantiere: "Ma soltanto alcune opere saranno trasferite alla Mole"

La Pinacoteca chiusa per lavori e una parte delle opere verrà spostata alla Mole Vanvitelliana. Nel periodo di chiusura l’assessorato alla cultura sta lavorando per garantire alla Mole la fruizione di una selezione di opere adeguate al contesto, ubicate nella sala Vanvitelli e nella sala delle Polveri. Lo ha reso noto ieri l’assessore comunale alla Cultura, Anna Maria Bertini. Dal 2 dicembre le opere verranno trasferite dalla Pinacoteca Podesti alla Mole. Il ‘prestito’, tuttavia, riguarderà soltanto due capolavori storici esposti abitualmente in pinacoteca e alcune opere significative dell’arte del ‘900 da tempo stivate nei depositi della pinacoteca stessa senza trovare visibilità: "L’attuale circostanza consentirà di esporre al pubblico opere al momento non visibili, ma rilevanti – ha spiegato la Bertini – Appartengono ad accreditati artisti di Ancona a cui è doveroso dare il più ampio riconoscimento come Valeriano Trubbiani, Otello Giuliodori, Mentore Maltoni, Fausta Beer, Roberto Papini. Questa selezione determinerà un dialogo sul tema delle principali correnti artistiche del Novecento con l’esposizione temporanea in arrivo dal Mart, visitabile nella contigua Sala Polveri".

Le opere individuate saranno due capolavori di arte antica, selezionati in base alle garanzie di sicurezza per la corretta conservazione e una nutrita selezione di arte del Novecento, in parte anche inedita. Ida Simonella (Ancona Futura) ha avanzato delle richieste in tal senso: "Perché soltanto due opere di grande attrazione verranno esposte alla Mole e perché non è stato possibile tenere la Pinacoteca Podesti aperta nonostante i lavori?". Alla prima domanda ha risposto la titolare della cultura: "La soprintendenza ci ha posto dei vincoli, specie sulle dimensioni delle tele, ma non sotto il profilo climatico e dei rischi rappresentati dall’umidità". All’assessore ai lavori pubblici, Stefano Tombolini, l’onere di rispondere sul cantiere: "Inizialmente avevamo ipotizzato la possibilità di attivare il cantiere senza chiudere il museo, ma poi sono emersi problemi legati ai costi della sicurezza e soprattutto di tempi visto che il progetto è legato al Pnrr e dunque a scadenze ben precise con vincoli stringenti".