
Il premio ‘Italian cheese awards 2023’, manifestazione nazionale del settore, finisce in Commissione per l’assegnazione del patrocinio e per le provvidenze e in aula scoppia la bagarre. La minoranza di centrosinistra ha sollevato alcuni dubbi, non nel merito ma nel metodo, sull’evento messo in cartellone alla Mole domenica prossima e di cui è stata richiesta una Commissione urgente per l’approvazione. La maggioranza a sostegno della giunta ha votato positivamente al documento, ma non sono mancate le prese di posizione. È bene ricordare che gli organizzatori, una società terza del Veneto, ha ottenuto grazie al Comune la copertura dei costi per l’affitto della Sala Polveri (300 euro) e dell’Auditorium (1200 euro, a cui aggiungere l’Iva). Una somma che assieme alla bigliettazione (12 euro l’ingresso) la società organizzatrice spera possa coprire le spese generali dell’evento, difeso a spada tratta dall’assessore Angelo Eliantonio: "Per la prima volta il premio nazionale, la finale, arriva nel centro Italia ed è il riconoscimento più importante del settore.
A noi interessa accogliere queste manifestazioni che arricchiscono il panorama e danno nuovo opportunità di sviluppo, nello specifico nel settore enogastronomico.
Non nego che in futuro oltre al vino si potrebbero accostare i grandi formaggi anche al pesce, creando un nuovo termine ‘cheese and chips’. Arriveranno tanti addetti ai lavori (35 sono i finalisti, ndr.) che aiuteranno le strutture ricettive. Perché questo evento e non altri? Piaccia o non piaccia sono scelte politiche". In effetti un evento dedicato al formaggio sarebbe stato più centrato in città dell’entroterra, ma i problemi emersi ieri sono stati altri. Carlo Pesaresi e Diego Urbisaglia (Diamoci del Noi e Ancona Futura, centrosinistra) hanno spinto su un punto: "Chi organizza e chi ha richiesto il patrocinio oneroso, chi emette i biglietti, sono due cose diverse. Il soggetto ‘terzo’ è un’associazione, una fondazione, ha fini di lucro? Visto che incasserà anche dai biglietti vorremmo capire cosa succede sulla questione del lucro. Quando si dice che non produce utile cosa significa?". In pratica l’organizzatore dovrà dimostrare di aver raggiunto un bilancio tra spese e biglietti". Giacomo Petrelli (Pd) ha chiesto come mai al festival del formaggio sì e a Corto Dorico no l’uso gratuito dell’Auditorium. Infine la bagarre scoppiata tra Mirella Giangiacomi (Pd) e Jacopo Toccaeli (Fd’I) sulla questione di un possibile conflitto di interessi: "Tutti i consiglieri sono chiamati a osservare le norme secondo l’articolo 78 del Tuel" ha riassunto Federica Fiordelmondo (Pd).