"Venite a controllare perché al parco spacciano droga". Una segnalazione arrivata alla questura ha messo in guardia i poliziotti della squadra Mobile, la sezione antidroga, che hanno iniziato ad appostarsi al parco pubblico di via Gigli, per giorni, fino ad avere riscontri concreti. L’indagine, guidata dal vice questore aggiunto Carlo Pinto, a capo della Mobile, ha portato all’arresto di un 57enne di origine tunisina. L’uomo è stato sorpreso mentre tentava di disfarsi, dalla finestra di casa, di uno zaino con dentro 6 chilogrammi di hashish, 66 panetti in tutto. Un altro chilo, con quattro panetti, la polizia lo ha trovato sotto il bracciolo di un’automobile a bordo della quale si sarebbe spostato per spacciare. Il blitz degli agenti è scattato giovedì pomeriggio. Hanno visto il sospettato arrivare a bordo di un’automobile e poi spostarsi a piedi, dirigendosi verso casa. Lo hanno fermato per un controllo. Il tunisino è stato perquisito e in tasca aveva 600 euro, considerato il provento di una vendita di droga appena fatta. I poliziotti a quel punto sono saliti con lui a casa, dove abita con moglie e figli, ma una volta entrati nell’appartamento il 57enne ha iniziato a dire che stava male, che si era agitato e questo non era un bene per la sua salute perché aveva un pacemaker. Urlando si sarebbe barricato in camera spingendo via i poliziotti. Mentre era chiuso dentro un agente, rimasto sulla strada, a controllare l’edifico da fuori, ha visto cadere dal piano del sospettato uno zaino. Lo ha afferrato al volto e dentro ha trovato 66 panetti di hashish, sei chili di droga. Pochi secondi dopo il tunisino ha aperto la porta della camera continuando a dire che non stava bene. Nell’abitazione sono stati trovati un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. La polizia ha proceduto a perquisire anche la vettura sospetta, a bordo della quale l’uomo si sarebbe spostato, anche in compagnia del figlio. Sotto il bracciolo, in un vano portaoggetti, c’erano altri panetti di hashish. Il 57enne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio e per resistenza a pubblico ufficiale, è stato portato in carcere a Montacuto. Il figlio è stato denunciato a piede libero. Ieri mattina la gip Sonia Piermartini ha convalidato l’arresto del padre, difeso dall’avvocato Livio Palumbo. Il tunisino ha detto alla giudice che la droga non era sua e non è stato lui a disfarsi dello zaino. Nemmeno la vettura gli apparterrebbe perché non ha nemmeno la patente. La giudice ha convalidato l’arresto con la misura del carcere. Sono in corso ulteriori indagini per risalire alla filiera dello spaccio.
m.v.