"La posta in gioco è alta Nessuno può tirarsi indietro"

Marco Bentivogli, ex segretario Fim-Cisl, candidato per l’uninonimale a Marche Nord: "Ci sono perchè c’è bisogno di una politica all’altezza delle sfide"

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di Pierfrancesco Curzi

Alla fine la proposta caldeggiata dalla sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, di candidare l’ex segretario della Fim-Cisl nazionale, Marco Bentivogli, è stata bene accolta dal Pd: correrà per l’uninominale a Marche Nord. Bentivogli, si aspettava di entrare in lizza?

"In realtà no, in questa situazione difficilissima per lavoratori e pensionati, nessuno pensava che si sarebbe andati a una crisi di governo e a nuove elezioni. Poi c’è stata la richiesta dal territorio, della Federazione provinciale del Pd di Ancona, sul mio nome insieme a quello di Mastrovincenzo e il sostegno dei sindaci. Ho sentito il vento buono delle città che qui sono ben governate. Sostenere una persona come me che non ha mai avuto una tessera di partito fa loro onore. Non considero un merito non avere una tessera, i partiti sono fondamentali in democrazia".

Soddisfatto del posizionamento a Marche Nord?

"Certo, avere una rete di protezione fa piacere a tutti. I sondaggi danno quel collegio come difficilissimo. In montagna lo zaino più pesante si da ai più esperti non ai più forti. Ci sono perché c’è bisogno di una politica all’altezza delle sfide di questa fase storica".

Teme l’ondata del centrodestra sia a livello generale in un territorio considerato un feudo della sinistra?

"Il centrodestra si è rafforzato evocando paure più che per capacità di governo. Il centrosinistra si è chiuso e diviso. Il programma del centrodestra ricorda la promessa di Salvini sulla cancellazione delle accise. Promesse che spariranno il 25 settembre. La Lega nell’ultima legislatura è stata al Governo 3 anni su 4, idem Forza Italia, Giorgia Meloni è stata Vicepresidente della Camera e al Governo come Ministro dal 2008 al 2011. Presentarsi come forze nuove lontane dal potere non è credibile. I cittadini di fronte a tutti i programmi devono vederne i costi e chiedere, ma perché quando siete stati al Governo non lo avete fatto? A livello regionale il ‘va tutto bene’ è debole. Il bla bla si sente da chilometri e non convince più nessuno".

La sua candidatura è stata voluta fortemente dalla sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, e dagli altri colleghi, come commenta?

"Ringrazio Valeria, Simone Pugnaloni e tutti i sindaci che con lei mi hanno sostenuto. Sono donne e uomini vincenti in un momento in cui tutto è crollato. Gli ultimi risultati di Daniela Ghergo e Lorenzo Fiordelmondo dovrebbero essere studiati da tutti i partiti, a partire dal Pd nazionale. E lo hanno fatto in un partito molto diviso".

Cosa l’ha spinta ad accettare la corsa alle prossime politiche?

"Secondo lei con una destra che sogna Orban, Putin e Trump, ci si può permettere di restare sugli spalti? In alcune fasi della storia, non è permesso. La posta in gioco è alta, nessuno può tirarsi indietro. Se si perderà si dirà che noi non abbiamo fatto mancare il nostro contributo".

Le polemiche sulle liste non sono una novità, in tutti gli schieramenti e a ogni tornata elettorale: gli sfoghi di chi è rimasto fuori sono plausibili? "Mi dispiace. Credo sia stato un errore votare il taglio dei parlamentari. Io ho fatto campagna, e ho perso, ma contro. Vi pare normale votare per il taglio e poi cambiare partito pur di essere ricandidati?".

Dal sindacato alla politica, come pensa che la sua passata attività possa aiutarla nel nuovo percorso?

"Ho seguito le vertenze più dure del paese, Ilva, Alcoa, Fca-Fiat, Whirlpool e altre, siamo riusciti a inserire per la prima volta in un contratto nazionale il diritto soggettivo alla formazione. La riscossa del paese non esiste se non parte alla battaglia per il ‘lavoro dignitoso’, libero, creativo, partecipativo e solidale". Possiamo ormai considerarla un marchigianoanconetano d’adozione?

"Vivo ad Ancona da 22 anni, ho fatto il segretario dei metalmeccanici di Ancona e poi delle Marche; ho sposato un’ anconetana, Silvia nel 2007 e nel 2009 qui è nata Emma. Mio padre che lavorò qui alla fine degli anni’60 mi disse ‘è una terra bellissima, con gente operosa e sincera’. Aveva ragione".