RAIMONDO MONTESI
Cronaca

La prof Mariotti e lo storico Bersaglia tra castelli e Rinascimento

Nel 1943 le forze armate tedesche, temendo uno sbarco alleato sulle coste dell’Adriatico (che poi non avvenne), fecero costruire per...

Nel 1943 le forze armate tedesche, temendo uno sbarco alleato sulle coste dell’Adriatico (che poi non avvenne), fecero costruire per...

Nel 1943 le forze armate tedesche, temendo uno sbarco alleato sulle coste dell’Adriatico (che poi non avvenne), fecero costruire per...

Nel 1943 le forze armate tedesche, temendo uno sbarco alleato sulle coste dell’Adriatico (che poi non avvenne), fecero costruire per il tramite dell’Organizzazione Tods, 130 km di bunker da Pesaro al Delta del Po a cui diedero il nome di ‘Linea Galla Placidia’.

Scomode testimonianze di un’occupazione che si voleva dimenticare, i bunker furono abbandonati per essere poi riscoperti negli anni ‘70 come architetture simbolo di una società tecnocratica in cui la forma doveva obbedire alla tecnologia.

A parlare di questi ‘silenti guardiani’, oggi (ore 10) al Museo Omero di Ancona sarà la docente di Restauro architettonico dell’Università Politecnica delle Marche Chiara Mariotti, nell’ambito della tappa marchigiana della tradizionale ‘Giornata Nazionale dei Castelli’, curata dall’omonimo Istituto che da 61 anni lavora per la conservazione e la valorizzazione culturale delle architetture fortificate in Italia. Ci sarà anche lo storico dell’arte Rodolfo Bersaglia, che affronterà il tema ‘La Scuola di Ancona e il Rinascimento Adriatico’, offrendo un quadro di quegli artisti che hanno contribuito a definire il linguaggio della pittura nella capitale della Marca fondando nel Trecento una vera e propria bottega unitaria.

Abbandonati alle ingiurie del tempo e della salsedine o recuperati da privati che li hanno annessi alle proprie abitazioni o adibiti a depositi, i bunker hanno perso la propria identità e quelli che sopravvivono sono affidati alla buona volontà di associazioni di volontari che hanno contribuito alla loro riscoperta.