
Marco Grati dei Via Verdi con Mario Saviotti, figlio dell’artista Murtatela
A volte le circostanze della vita fanno sì che passi molto tempo prima che una promessa venga mantenuta. Anche quarant’anni. E’ quanto è accaduto a Marco Grati, membro fondatore dei Via Verdi, che ieri mattina ha consegnato un disco in vinile della band, ‘The Time Machine’, a Mario Saviotti. Questa è la fine della bella storia che merita di essere raccontata. Per iniziarla bisogna spiegare che Saviotti è il figlio di Enrico, il mitico ‘Murtatela’, noto soprattutto come pittore e ristoratore, ma che in gioventù, a Roma, fu anche attore e musicista. E’ proprio la passione per la musica a fargli intuire subito le doti di Grati, il quale ricorda: "Lui e mio padre, entrambi del ‘26, andavano a scuola insieme. Erano molto amici. Io ero portato per la musica, ma mio padre non voleva che suonassi. Fece di tutto perché rinunciassi, mi ostacolò in ogni modo. Per lui era quasi una vergogna. Altri tempi... Io comunque suonavo lo stesso, chitarra e basso". E’ a questo punto che entra in gioco Murtatela.
"Un giorno mi telefona chiedendomi aiuto, perché c’era un giovane gruppo che doveva suonare nel suo ristorante, Il Vigolo, al porto. Lo stesso in cui fece esibire, scoprendolo, Gigi Sabani. Io, che all’epoca avevo 17 anni, gli dissi subito di sì. Lui era quasi un secondo padre per me. Arrivai, un assolato sabato pomeriggio, e vidi che il chitarrista non capiva neanche cosa doveva fare. A un certo punto gli dissi: dammi la chitarra che ti faccio vedere. Salii sul palco, di spalle, e mi misi a suonare. Alla fine mi girai, e sotto il palco vidi Murtatela, Paponcini, un musicista jazz, e il cantante Alvaro Bindellari, anche loro anconetani. Mi stavano ascoltando, a bocca aperta, tanto che io ero un po’ imbarazzato. Murtatela mi chiese: ma tuo padre ti ha mai sentito suonare? Poi disse: non capisce niente, tu devi suonare. In sostanza è lui che mi ha spinto a continuare, a darmi la forza. Infatti vinsi subito due festival rock, e iniziò la mia carriera".
Ed ecco la promessa: "Decisi che gli avrei dedicato un album. Volevo che fosse il primo dei Via Verdi, ma non fu possibile, perché era di proprietà della casa discografica. Purtroppo Murtatela morì nel 1984. Giurai che il primo album in cui avrei potuto decidere io glielo avrei dedicato". Quel disco è ‘The Time Machine’, uscito nel 2020. Sul retro, in bella vista a carattere maiuscolo si legge ‘Dedicated to Murtatela’. Ma è solo di recente che Grati, grazie a Facebook, è riuscito a contattare Mario Saviotti. "Ci siamo abbracciati, e anche un po’ commossi. Ora entrambi abbiamo un amico in più. Ci sono voluti quarant’anni, ma la promessa è stata mantenuta".