La rabbia dei familiari "Aveva paura per la sua vita"

"Gli chiedeva sempre soldi, si chiudeva in camera quando lei era a casa"

La rabbia dei familiari  "Aveva paura per la sua vita"

La rabbia dei familiari "Aveva paura per la sua vita"

Litigi continui, spesso per motivi di soldi perché era lui che provvedeva a tutto. Fausto Baldoni, agente di commercio per una ditta di spedizioni, ha pagato con la vita la sua bontà e a nulla sono serviti i consigli dei familiari di allontanarsi da Alessandra Galena, la compagna accusata del suo omicidio. I fratelli Rita e Terenzio sono distrutti dal dolere.

"Fausto temeva per la sua vita – dicono ora i fratelli tramite il loro avvocato, Angelo Frasceschetti - da casa aveva fatto sparire anche tutti i coltelli. Temeva di essere avvelenato e spesso viveva chiuso in una stanza quando lei era in casa". La convivenza piena durava da due anni ma i due si conoscevano da quasi 30 anni tanto che per un periodo i figli della donna, ne ha due, avuti da una precedente unione, hanno vissuto proprio a casa della vittima, in via Castelli.

Era il periodo successivo alla morte della madre di Galea, uccisa dalla sorella gemella nel 2014. "Nostro fratello ha trovato un epilogo della sua vita che non meritava – continuano in fratelli per voce del legale -. Era un uomo buono, generoso". Per la compagna si era anche indebitato e ad aiutarlo economicamente era stata la sorella Rita. Quella donna non era ben vista dai familiari perché avrebbe dato più volte segni di squilibrio e rifiutava ogni aiuto.

Ieri, al pranzo domenicale a cui Baldoni doveva andare, a casa della sorella Rita che abita a Scheggia e Pascelupo, un comune della provincia di Perugia, che dista solo venti minuti di strada da dove abitava la vittima, Galea non era stata invitata. Alle 12.58 la sorella Rita ha chiamato al cellulare il fratello che già non rispondeva più.

La donna è in stato di fermo, portata al carcere di Villa Fastiggi di Pesaro, per omicidio volontario e nelle prossime ore sarà interrogata dal gip che dovrà convalidare o meno la misura. Sabato sera, dopo il delitto, è tornata a casa come se nulla fosse, scambiando anche due parole con i fratelli dell’uomo e mostrandosi stupita quando gli hanno detto che Fausto era morto. I carabinieri l’hanno presa e portata in caserma dove ha dato una sua prima versione dei fatti. "Si è solo difesa – dice il suo avvocato, Franco Libori – non aveva nessuna intenzione di uccidere o fare del male".

Una versione poco credibile visto che il pm Daniele Paci ha disposto il fermo. Chiesta l’autopsia sul corpo di Baldoni, trovato con il cranio fracassato. L’abitazione è stata posta sotto sequestro giudiziario. "Un fatto doloroso e sconvolgente – dice la sindaca di Fabriano Daniela Ghergo – nessuno dei due era seguito dai servizi sociali comunali".

Marina Verdenelli