La reliquia di San Sebastiano è stata accolta nell’omonima chiesa di Marischio. Scortata dalle volanti del commissariato fabrianese, la reliquia è arrivata giovedì dalla basilica omonima situata sull’Appia antica di Roma dove sono custodite le spoglie del Santo di cui ricorre quest’anno il 1720 esimo anniversario del suo martirio. Dopo la notte trascorsa al collegio Gentile da Fabriano venerdì è stata trasferita nella chiesa di San Sebastiano. Una cerimonia sentita e partecipata che si è svolta in maniera ordinata e composta. Venerdì pomeriggio l’adorazione dei fedeli e ieri alle 18 è stata celebrata la messa ufficiale celebrata dal vescovo Monsignor Francesco Massara alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. A seguire la processione e al termine la benedizione del nuovo parco giochi parrocchiale intitolato a Don Libero Temperilli che fu parroco di Marischio per 48 anni.
"Questo parco giochi è il frutto della collaborazione della parrocchia con il circolo Aps della frazione" ha spiegato il parroco don Luigi Marini. Venerdì è approdato nella frazione di Marischio padre Stefano Tamburo, frate minore, rettore e parroco della basilica omonima nella Capitale. In programma, per tutta la settimana, incontri di preghiera, catechesi e celebrazioni, animate da diversi religiosi e da sacerdoti, tra questi anche i francescani dell’Eremo di Valdisasso di Fabriano, le suore missionarie della Divina rivelazione di Roma e don Marco Gentilucci di Camerino. Tra gli altri appuntamenti meritano di essere sottolineati gli incontri con i giovani, e la messa per gli ammalati venerdì, nel giorno dell’arrivo della reliquia. Alle 21 sul sagrato della chiesa è andato in scena lo spettacolo "Ad Catacumbas" sulla vita e storia del Santo. Una festa che ha coinvolto l’intera comunità nel segno della generosità della preghiera e dello stare insieme. Il sepolcro di San Sebastiano Martire si trova a Roma nella Basilica a lui dedicata in via Appia Antica. I l corpo del Santo è rimasto sempre nel suo sepolcro dentro la cripta, anche durante le grandi traslazioni del secolo VIII. Il capo fu da Leone IV rinchiuso con altre reliquie nell’altare maggiore dei Santi Quatto Coronati, dove è stato ritrovato con il suo prezioso reliquiario, opera di Gregorio IV. La grande devozione di cui è oggetto, è testimoniata dalle molte reliquie e figurazioni che si trovano sparse in tutto il mondo.
Sara Ferreri