La ricerca fa volare la Politecnica delle Marche

Undicesimo posto tra gli atenei italiani, il rettore Gian Luca Gregori: "Risultati sorprendenti ottenuti grazie all’impegno di tutti"

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L’Università Politecnica delle Marche continua a scalare posizioni nel ranking nazionale e internazionale e diventa sempre di più un’eccellenza grazie alla ricerca. L’Anvur, L’agenzia nazionale di valutazione delle università e della ricerca, per il periodo di osservazione 2015-2019, ha messo la Univpm all’11esimo posto in Italia su 70 atenei. Ancona è in buonissima compagnia nelle prime posizioni, assieme a due atenei milanesi, Bologna, Torino, Venezia e così via: "I risultati generali sono sorprendenti in linea generale e non erano scontati – è il commento del Rettore della Politecnica, Gian Luca Gregori –. Undicesimo posto sulla ricerca e terzo posto sul fronte della Terza Missione, ma anche dati lusinghieri, anzi molto positivi sul fronte occupazionale. Indicatori che hanno effetti benefici sul fronte delle risorse. La ricerca è fondamentale perché non puoi fare didattica se dietro non hai un ottimo livello di ricerca. Su 12 dipartimenti 7 sono stati classificati come eccellenza dall’Anvur. Questi risultati sono merito di tutti, di un gruppo eccezionale".

Dati a cui aggiungerne uno molto importante, ossia la bontà del bilancio dell’ateneo dorico: "Abbiamo chiuso l’ultimo anno con un utile di esercizio di 1 milione di euro, inoltre crescono i ricavi e le collaborazioni con le imprese – spiega il direttore generale di Univpm, Alessandro Iacopini –. Reggere una struttura con 550 dipendenti e oltre 700 docenti non sarebbe possibile senza le risorse attratte dai docentiricercatori stessi e nell’ultimo anno questo contributo è stato del 40%".

C’è poi l’altro fronte nodale della vita universitaria: "Tra il 2016 e il 2021 – hanno aggiunto Nadia Raffaeli e Paolo Mariani, i referenti della ricerca per l’ateneo delle Marche – la Politecnica ha prodotto oltre 12 pubblicazioni. Restando al recente molte pubblicazioni hanno ricevuto finanziamenti grazie a una qualità molto alta del materiale pubblicato. La metà delle pubblicazioni ha riguardato tematiche legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Molto importanti anche le collaborazioni internazionali rese possibili anche dalla multidisciplinarietà delle facoltà. Fare ricerca in Italia? Il trend inizia a cambiare anche se siamo in una fase embrionale ancora, intanto assistiamo al fenomeno dei rientri di ricercatori formati qui che poi hanno sviluppato il loro lavoro fuori, ma poi decidono di tornare come strutturati nelle Marche".

Dal 2018 al 2021 sono stati finanziati 109 progetti di ricerca internazionali per circa 21 milioni di euro e 79 i progetti finanziati da Ministeri, Istituti e Agenzie nazionali e regionali per oltre 14 milioni di euro. Qui si inserisce il discorso legato alla cosiddetta Terza Missione, ossia come le conoscenze didattiche apprese nelle facoltà vanno a influire in maniera diretta sul territorio sotto il profilo sociale, culturale, ambientale ed economico. La Univpm si è piazzata al terzo posto in Italia: "I tre principali obiettivi strategici sono il legame tra città e ateneo, il supporto alle popolazioni e alle attività del cratere e il volàno per favorire la transizione ecologica perché nei prossimi 10-15 anni assisteremo a una vera e propria rivoluzione – precisa il professor Michele Germani –. Grazie alla Terza Missione nel 2021 sono nate 50 aziende, sono stati prodotti 155 brevetti e formati oltre 400 studenti".