"La scienza non discrimina, ma è stato duro arrivare fin qui"

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Noi ragazzi della terza A abbiamo avuto l’onore di intervistare la scienziata Silvia Sangiorgi, una donna che lavora in ESA (Agenzia Spaziale Europea) da ormai 15 anni presso la sede in Germania.

Questa donna ci ha raccontato con una passione coinvolgente la storia non solo di una scienziata ma anche quella di una madre. Nata a Fabriano, si è laureata all’università d’ingegneria elettronica di Perugia a orientamento spaziale.

Parlando 5 diverse lingue si occupa, con grande amore per il proprio lavoro, delle operazioni dei satelliti spaziali. E’ proprio lei con il suo team che invia ai satelliti nello spazio comandi che non ammettono margine di errore.

Quando si pensa a una donna di successo non si immagina una madre presente e oggi abbiamo avuto la conferma che questa idea è errata. Sangiorgi è la prova che nel 21esimo secolo, in determinati ambienti, si può essere una grande scienziata, una madre, una donna.

Non ha negato i sacrifici fatti, come fare carriera e al contempo crescere i suoi 3 figli. "Sicuramente è una sfida conciliare questo lavoro con la famiglia – dice –. Io sono stata fortunata decidendo di intraprendere questa sfida con la persona giusta. Sicuramente c’è bisogno di organizzazione, di aiuto tra la coppia, di stabilire dei limiti. Bisogna prendere delle scelte, non è possibile avere tutto".

Ha le stesse opportunità lavorative dei colleghi uomini?

"Alle volte la nostra posizione rimane un po’ più difficile. Portiamo avanti anni di cultura in cui non si era abituati ad avere le donne in posizioni importanti sul lavoro, per cui talvolta si deve combattere resistenze culturali, ma in generale i progressi sono stati fatti e sono soddisfatta del mio ambiente".

In una realtà come l’ESA quindi la scienza si è lasciata alle spalle la discriminazione?

"Sì, perché la scienza non discrimina ma porta alla collaborazione. Qui il mondo si unisce guardando allo spazio e non a fattori superflui come etnia, sesso, religione".

E’ la storia di una persona che non si è arresa davanti alle difficoltà, che ogni mattina è entusiasta di andare al lavoro. E’ la storia di chi ha lasciato casa a 20 anni senza la certezza di trovare una lavoro stabile, sapendo di dover lottare per veder realizzati i propri sogni.

Beatrice Giacomelli IIIA