"La zona gialla? Voci infondate"

Il governatore Acquaroli infuriato: "I numeri sono lontani da questo pericolo. Stop allarmismi: stanno arrivando le prime disdette"

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Il rischio del ritorno in fascia ‘gialla’ preoccupa i marchigiani e fa arrabbiare il suo primo cittadino. Tra lunedì e ieri si è diffusa la voce di un possibile ritorno, in tempi non troppo lunghi, delle Marche in zona ‘gialla’, un’eventualità che spaventa alla luce della ritrovata libertà post fasi pandemiche.

A questo proposito ieri il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha pensato bene di smorzare i toni e fare chiarezza. Lo ha fatto con un nuovo post sulla sua pagina Facebook: "Rispetto alle notizie di stampa apparse ieri (lunedì, ndr.) – ha comunicato sui social Acquaroli –, che vorrebbero le Marche potenzialmente tra le Regioni a rischio di tornare in zona ‘gialla’, vorrei ricordare alcuni dati forniti dal Servizio Salute. Il primo è che per tornare in quella fascia, con le normative attuali, occorre registrare 50 nuovi positivi settimanali ogni 100mila abitanti. La media nazionale attualmente è di 11 nuovi positivi settimanali su 100mila abitanti, nella nostra regione il dato attuale è di 14,45, cioè di fatto nell’ultima settimana abbiamo avuto in assoluto 51 nuovi positivi ‘in eccesso’ rispetto alla media nazionale, circa 7 casi al giorno in più. Attualmente siamo molto lontani dal raggiungere i numeri che ci potrebbero riportare in zona gialla e di fatto siamo in linea con la media nazionale".

Il governatore delle Marche parla di prime disdette turistiche a causa delle voci infondate e snocciola poi altre cifre e statistiche: "Mi preme aggiungere _ ha scritto Acquaroli _ che nonostante i dati così esigui, il numero dei tamponi che noi effettuiamo giornalmente, nel tentativo di individuare e tracciare i positivi, ha raggiunto anche i 3mila giornalieri proprio per cercare di circoscrivere il virus ed evitare eventuali focolai. Ricordo anche che il numero dei ricoverati in questo momento per Covid nelle strutture sanitarie regionali è di 10 persone in tutto".

Insomma, i dati sono ancora dalla sua parte, ma le preoccupazioni degli esercenti, che con Acquaroli hanno un filo diretto, sembrano concrete: "Questa mattina (ieri, ndr.) sono stato raggiunto dalle telefonate allarmate degli operatori turistici che dopo gli articoli stanno registrando molteplici disdette con conseguenti riscossioni di caparre. Io invito tutti ad essere attenti nel dare le informazioni, perché vorrei si evitassero danni economici ingenti a causa di una diffusione non veritiera dei dati inerenti la pandemia. Facciamo attenzione perché nessuno di noi vuole apparire superficiale davanti alla gestione di questa crisi sanitaria. Tuttavia classificare una regione come potenzialmente a rischio per una differenza di circa 4 casi positivi settimanali ogni 100mila abitanti, e ampiamente sotto il dato che farebbe scattare la zona gialla, non sembra prevenzione quanto piuttosto un allarmismo attualmente ingiustificato".

A rinforzare le parole e il parere del presidente della Regione Marche arriva in supporto anche Marco Pompili, direttore dell’Osservatorio epidemiologico delle Marche: "No, non esiste alcun rischio reale di un ritorno in zona ‘gialla’ al momento _ spiega Pompili al Carlino _. Abbiamo un tasso di 14.5, il tasso per la gialla è 50 su 100.000, dovremmo avere 4 volte i casi di oggi. Ribadisco quanto già detto e smentisco categoricamente queste correlazioni davvero fantasiose. Con la trasmissibilità della variante Delta sicuramente arriveranno altri casi. Il virus oggi è diverso, ha una velocità di trasmissione nuova e con un tempo molto stretto di contagio. Quindi inciderà e vedremo, a livello nazionale, tra 1520 giorni una possibile espansione di Sars-CoV-2. L’incidenza crescerà ma la parte buona e che l’ospedalizzazione è ai minimi storici".

Pierfrancesco Curzi