L’ambasciatore bielorusso visita la aziende del territorio

"Vogliamo portare avanti i contatti anche davanti alle attuali sanzioni. Un peccato che i bimbi di Chernobyl non possano tornare qui da voi".

L’ambasciatore bielorusso  visita la aziende del territorio
L’ambasciatore bielorusso visita la aziende del territorio

"Gettare le basi per rapporti commerciali dopo la fine del conflitto e fare in modo che gli italiani e i marchigiani tornino ad accogliere i ragazzi di Cernobyl perché l’Italia è l’unico Paese a cui la Bielorussia affida i propri figli". A parlare è l’Ambasciatore, più precisamente l’Incaricato d’Affari della Repubblica di Bielorussia nella Repubblica Italiana, Kiryl Petrovsky in visita nelle Marche e in Emilia Romagna.

A Jesi è stato invitato e ricevuto dal console della Federazione Russa Marco Ginesi e dall’ingegnere esperto di radiazioni nucleari Stefano Barocci. Dopo aver visitato diverse aziende nel settore della meccanica a Rimini, nel Pesarese le quali esportavano nell’area delle repubbliche baltiche prima dello scoppiare del conflitto l’ambasciatore ha fatto tappa in Vallesina, in particolare alla Euro Stampi di Jesi e alla Futura stampi di Monte Roberto.

"Questo è un momento molto difficile – rimarca Petrovsky - ma dobbiamo mantenere e accrescere i rapporti culturali ed economici con l’Italia. Questo è l’inizio di rapporti e collegamenti futuri che ci auguriamo possano crescere. Non dimentichiamo che molti nostri bambini sono stati accolti qui nelle Marche e in Italia. Oggi purtroppo abbiamo le sanzioni inflitte dall’Europa alla Bielorussia ma l’Italia ha insistito per togliere da quelle gli aiuti umanitari. Abbiamo avuto un incontro con il ministro Antonio Tajani e abbiamo la speranza che per l’estate i bambini bielorussi possano tornare in Italia anche con voli diretti nei vostri aeroporti compreso quello di Ancona-Falconara. Tutto dipende dalla decisione dall’Europa che secondo noi sbagliando, ha introdotto e porta avanti le sanzioni. Un provvedimento che comporta conseguenze non solo nel Paese che le riceve ma a livello globale".

"Ci sono 450mila ragazzi e adulti in Bielorussia che parlano italiano, sono i bambini di Chernobyl che però non possono più venire qui – aggiunge l’ing Barocci -. Il ministro Tajani ha lasciato uno spiraglio in cambio di una certa terzietà della Bielorussia nel conflitto russo ucraino". "Bisogna rafforzare il rapporto tra i popoli dal basso – rimarca il console onorario Marco Ginesi -. Le decisioni di vertice non spettano a noi ma non ricordiamo che l’Italia è l’unico Paese ad avere un accordo sulle ‘adozioni’ dei bambini bielorussi, oggi congelato. Questo è quantomeno inquietante. Ci sono sanzioni economiche, finanziarie e personali ma mi sfugge il senso dello stop alla solidarietà tra popoli".

Sara Ferreri