
I residenti hanno chiamato il Carlino per un sopralluogo e denunciare lo stato di degrado della zona "Abbiamo anche detto all’Erap che siamo disposti a pagare di tasca nostra, ma qui non si vede nessuno".
Pioppi non potati da 14 anni, spazi verdi incolti, fognature intasate e topi in fase di rapida proliferazione, a causa dello stato di abbandono della zona. È la condizione di vita per circa duecento famiglie che abitano tra Passo Varano e Ponterosso, in via Maestri del Lavoro 35-59. Questo villaggio di oltre 500 abitanti è concentrato in due palazzoni popolari dell'Erap, in cui vivono anche famiglie in difficoltà, seguite dai servizi sociali. Chiamati dai cittadini esasperati, ci siamo trovati di fronte a un paesaggio inquietante, nel bel mezzo di una strana nevicata a ciel sereno: non cadevano, infatti, soffici cristalli di acqua giacchiata, bensì fastidiosi pappi, i frutti dei pioppi, che in quel luogo sono diventati alti come palazzi di venti metri. "Abbiamo più volte riferito all’Erap, tramite i nostri amministratori di condominio – racconta una delle inquiline, Sara Giantomasi – la nostra intenzione di pagare quello che ci spetta per la manutenzione del nostro verde, ma siamo 190 famiglie: abbiamo bisogno che le spese siano ripartite per tutti i condòmini, inserendole nel canone di affitto".
L’accumularsi della lanugine dei pioppi non è pericoloso solo per la salute (i pappi possono finire nelle narici, nella bocca, negli occhi, aggravando peraltro patologie allergiche) ma anche per l’incomulumità della cittadinanza. "Domenica – testimonia Francesco Scibilia – è scoppiato un incendio, a causa di una sigaretta rimasta accesa: per fortuna siamo riusciti a spegnerlo con un paio di amici". Scibilia era presidente di un’associazione di volontariato, chiamata Vao (Volontari artistici operosi), che è stata attiva per circa un anno, nel 2023, ma si è dovuta sciogliere sia per mancanza di nuovi "operosi", sia per le spese di affitto di un locale dell’Erap, usato come magazzino per tenere gli attrezzi da giardinaggio. "Avevamo una siepe che era cresciuta talmente tanto da occupare la carreggiata – ricorda l’uomo, padre di tre figli – per fortuna l’abbiamo tagliata noi: altrimenti non sarebbe potuta passare neanche un’ambulanza o un’autocisterna, in caso di emergenza".
Accompagnati da un gruppo di inquilini, abbiamo visto e documentato lo stato delle strade tra i palazzi, dissestate in più punti e dannose per gli ammortizzatori delle auto, oltre che pericolose per i pedoni; scale rotte, ringhiere arrugginite e pericolanti; lamiere divelte dai cordoli che dividono i parcheggi sulla strada condominiale, del resto indistinguibili, per mancanza di linee di demarcazione. "Il sindaco Silvetti – precisa Giantomasi – è venuto per la campagna elettorale, ma non si è più visto. Se tornasse potrebbe verificare con i suoi occhi in che condizioni viviamo e potrebbe aiutarci a concordare con l’Erap una gestione diversa. Io credo che ci serva un super-amministratore che coordini i singoli amministratori di condominio e abbia la facoltà di richiamare chi disturba gli altri condomini. Il sindaco potrebbe anche sollecitare più controlli della polizia". Sotto i palazzi c’è addirittura chi accumula rifiuti ingombranti, creando una situazione di degrado in cui proliferano non soltanto topi ma anche spacciatori di eroina. "Noi siamo dignitosi – conclude Giantomasi, che ieri si è riunita con gli altri abitanti del blocco per discutere dei loro problemi – quindi vogliamo dignità".