L’assalto dei disperati senza asilo Grande bivacco vicino alla Questura

In via Gervasoni situazione sempre più grave: i migranti dormono a terra, sui cartoni e perfino sugli alberi

Migration

di Marina Verdenelli

Dormono sui cartoni, rannicchiati sotto un cespuglio, sdraiati su una panchina. Sono tanti, per lo più siriani, afgani e bengalesi. Disperati, richiedenti asilo, che hanno fatto di un piccolo giardinetto di quartiere il loro appoggio. Al mattino si alzano, piegano i cartoni che potranno servire loro per la prossima notte da passare all’aperto e ripongono le coperte su qualche ramo. Una scena che si sta ripetendo da settimane in via Gervasoni, proprio alle spalle della questura. E’ negli uffici di polizia infatti che la carovana di stranieri, senza niente da bere e mangiare, si avvia e si mette in fila in attesa di essere ricevuta dal personale preposto che si occupa di rilasciare loro i permessi per restare in Italia. Tanti nemmeno lo ottengono e la strada è destinata ad essere il loro futuro più prossimo. Ieri mattina lo scenario non era diverso. Attorno alle 8 i primi residenti scesi da casa per recarsi al lavoro hanno visto l’ennesima scena di abbandono. Alla fermata del bus che si trova poco dopo l’ingresso della questura, a ridosso dell’area di parcheggio usata anche dal personale di servizio, poliziotti ma anche civili, c’erano diversi stranieri che ancora dormivano. Qualcuno era sdraiato sul marciapiede, qualcun altro sotto la pensilina. Dietro la fermata, nel giardinetto che porta alla scuola superiore Benincasa, c’era un accampamento di persone. Dormivano anche loro, con accanto dei sacchetti di plastica, forse le loro poche cose raccolte così per non perderle. "Bisogna fare qualcosa – chiede chi abita in zona – sono persone come noi, non sono animali. Tutti sono bravi ad accogliere e ad aiutare ma solo a parole". Tra i cittadini che si sono accorti della situazione c’è chi aiuta come può, portando loro dell’acqua e qualcosa da mangiare perché arrivano in via Gervasoni sfiniti. Per le 9 lasciano il giaciglio di fortuna del giardinetto e si spostano sul marciapiede all’ombra, davanti all’ingresso della questura. Lì aspettano il loro turno per entrare e cercare un futuro migliore da dove sono fuggiti. Non è la prima volta che in via Gervasoni si vedono immigrati per la strada, ammucchiati, che aspettano di entrare per sbrigare le pratiche ma la situazione delle ultime settimane sta peggiorando. I bivacchi dove a decine e decine passano la notte non si erano mai visti così. I residenti chiedono l’intervento dei servizi sociali, figure preposte che diano un segno di umanità a chi non ha nulla ed è così disperato da dormire per la strada. Il giardinetto, dove vengono portati a passeggio i cani, ha coperte abbandonate sui rami degli alberi, è pieno di cartoni e anche diversi rifiuti. Il cestino dell’immondizia che si trova alla fermata del bus ieri era pieno di buste. Anche alcuni poliziotti stanno aiutando queste persone come possono, portando loro qualche brioche per fare colazione. Non si segnalano per ora situazioni di pericolo generate dalla presenza di questi stranieri, molti dei quali sono giovanissimi.