L’assise jesina si scalda sul tema del genere: "Mi chiami consigliere"

La questione di genere divide l’aula consiliare di Jesi. Tutto inizia nella seduta di giovedì con Chiara Cercaci (Fratelli d’Italia) che chiede al presidente del Consiglio Luca Polita di essere chiamata consigliere, non consigliera. Poi il botta e risposta tra Antonio Grassetti dello stesso avviso della collega e Agnese Santarelli (Jesi in Comune) che invece rivendica la necessità del femminile. In suo sostegno anche Giacomo Mosca (Pd) che legge in Consiglio il dizionario Treccani. Grassetti critica anche il fatto che negli indirizzi per le nomine che spettano al sindaco, votati dall’aula è scritto "sarà adeguatamente valorizzato l’equilibrio di genere". "La disposizione – rimarca Grassetti - stride con la Costituzione che riconosce l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, razza...". "E’ stato inserito– replica Santarelli – per evitare che alla fine vengano nominati tutti uomini". "Fa un certo effetto – dice Grassetti - prendere atto di tanta sfiducia nei confronti del sindaco proprio da colei che gli è più vicino, non solo politicamente".