L’Asur smonta i ritardi in pronto soccorso

L’Area Vasta 2: "Turni riorganizzati, le attese sono di appena cinque minuti". Ma il nodo vero sono le attese dei pazienti in barella

"Dal primo luglio e per tutto il periodo estivo il pronto soccorso di Jesi si è riorganizzato nei turni e le attese sono di appena 5 minuti per un codice rosso fino ad un massimo di 2 ore e 17 minuti per i codici verdi". Così la direzione di Area Vasta 2, dopo le segnalazioni ricevute da alcuni familiari di pazienti e pubblicate dal Carlino di anziani in attesa in barella al pronto soccorso anche per 24 ore, prima di una sistemazione nei reparti e di approfondimenti diagnostici. Nei giorni scorsi, secondo le segnalazioni ricevute, un’anziana ha atteso quattro giorni al pronto soccorso prima del ricovero ma, rimarcano ora dalla direzione Asur l’attesa per la presa in carico non è ‘drammatica’. "Dal primo luglio e per tutto il periodo estivo il pronto soccorso di Jesi si è riorganizzato nei turni. Per poter avere un numero adeguato agli accessi e, nel contempo, dare l’opportunità al personale di poter usufruire delle ferie, si è ricorso all’utilizzo dei medici dei reparti ospedalieri a supporto del turno notturno con un medico del pronto soccorso con la funzione di team leader deputato alla gestione dei codici di maggior complessità e un medico dei reparti in affiancamento per la gestione dei codici di minor gravità". L’Asur comunica poi i tempi medi di presa in carico dei pazienti al momento attuale: per un codice rosso: 5 minuti, per uno arancio: 27, per uno azzurro: 1 ora e 29 minuti, per un verde: 2 ore e 17 minuti. "Questi dati – spiegano dall’Asur - sono facilmente verificabili perché costantemente esposti nel monitor della sala di attesa del pronto soccorso (introdotti lo scorso mese, ndr). Non risulta nel modo più assoluto che anziani abbiano aspettato 24 ore prima della presa in carico. Il pronto soccorso di Jesi è in mano a professionisti che cercano con tutte le loro forze e competenze di dare la risposta più adeguata al paziente anche nei momenti di iper-afflusso di pazienti". Ma il nodo è l’attesa in barella al pronto soccorso per un posto letto all’Urbani e per consulenze specialistiche come nel caso degli anziani segnalati dal Carlino. La conferma arriva anche dal tribunale del Malato: "Il problema non è la presa in carico che grazie all’impegno che hanno messo i medici del pronto soccorso avviene nei tempi dichiarati, il problema vero che non viene messo in evidenza è la grande difficoltà nel ricoverare i pazienti. Noi abbiamo segnalazioni di persone che dopo aver aspettato in barella anche quattro giorni al pronto soccorso vengono ricoverati in reparti non appropriati. Questo per il taglio dei posti letto, vero nodo all’origine di molti problemi".

Sara Ferreri