RAIMONDO MONTESI
Cronaca

Laura Cereta, femminista ante litteram

Nasce ad Ancona l’iniziativa culturale che porta all’uscita dell’opera "Lettere scelte" dedicata alla scrittrice

Laura Cereta è stata un’umanista e una scrittrice del periodo rinascimentale

Laura Cereta è stata un’umanista e una scrittrice del periodo rinascimentale

Nasce ad Ancona un’iniziativa culturale di straordinaria importanza. Parliamo dell’uscita dell’opera "Lettere scelte" di Laura Cereta, pubblicata da Argolibri, marchio editoriale dell’associazione Nie Wiem presieduta da Valerio Cuccaroni. Il volume, a cura di Sandro Princiotta, fa parte della collana ‘Rosa Fresca Aulentissima’, curata da Sara Lorenzetti e Federico Sanguineti, con editing degli stessi Cuccaroni e Lorenzetti, oltre che di Elena Olivari.

Cereta è stata un’umanista e una scrittrice del periodo rinascimentale, una pensatrice, una studiosa. La maggior parte dei suoi scritti sono missive indirizzate ad altri intellettuali dell’epoca. Una femminista ante litteram. Che il suo nome sia sconosciuto ai più non sorprende. Come scrive Lorenzetti, "Laura Cereta rappresenta una vittima eccellente di quel ‘femminicidio culturale’ che, riducendo al silenzio la voce di tante scrittrici, ha falsato la storia letteraria italiana e, in qualche modo, ne ha tradito la memoria". Eppure il suo è "uno dei più importanti epistolari di età umanistica".

Il volume propone 14 tra le 82 lettere dell’autrice, ed è la prima traduzione in italiano della sua opera, finora disponibile solo nella versione inglese. Un libro non riservato agli specialisti, ma che grazie a un taglio divulgativo "si propone anche di raggiungere il pubblico più ampio dei non addetti ai lavori: un’operazione necessaria che intende restituire memoria di questa straordinaria umanista". Come scrive Princiotta nella premessa, "scopo di questo lavoro è offrire un contributo alla ricostruzione della vita e dell’opera intellettuale di Laura Cereta attraverso l’esplorazione di uno dei capolavori, ancora in buona parte e sotto vari profili poco conosciuto, del Quattrocento".

Laura Cereta (Brescia, 1469-1499) "precocissima negli studi, si distinse per la sua erudizione in latino, filosofia e letteratura, affrontando temi profondamente moderni, come l’istruzione femminile, l’autodeterminazione delle donne e la loro condizione di subordinazione". Le sue lettere sono "un prezioso esempio di scrittura femminile umanistica, in cui emergono una straordinaria acutezza intellettuale e una feroce critica alle convenzioni del tempo". Nella quinta lettera, inviata al padre, Cereta parla di "folle di ignoranti accaniti che il morbo dell’invidia per la mia competenza letteraria (...) aveva colpito". Visto che certe ‘folle’ ci sono ancora, la pubblicazione del libro è decisamente meritoria.

Raimondo Montesi