Lavoro, due infortuni gravi Nel 2021 numeri da brividi

Operaio cade da una scala a Numana, un altro si ferisce al tornio a Castelfidardo "Le denunce all’Inail nel primo bimestre del 2022 sono già state 121mila"

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Un doppio incidente sul lavoro ha scosso la Riviera del Conero e la Valmusone ieri mattina. Il primo in ordine temporale si è verificato attorno alle 10 in un’azienda situata nella zona industriale di Numana. Un uomo di 43 anni, operaio, sarebbe caduto da una scala. Un volo di poco più di due metri che gli ha fatto battere la testa sul selciato. Immediati i soccorsi. Sul posto sono arrivati i sanitari della Croce bianca numanese e l’automedica. L’uomo era cosciente ma non ricordava quanto accaduto. E’ stato portato per sospetto trauma cranico all’ospedale regionale di Torrette in ambulanza. Poi sono arrivarti anche i carabinieri di Numana per i rilievi, da prassi in casi come questo. Circa un’ora dopo altro incidente ma nella vicina Castelfidardo, in via Recanatese: un uomo, coetaneo del primo, è rimasto ferito alla mano mentre lavorava, pare, a un tornio per laminati. Immediata la corsa all’ospedale sull’ambulanza del 118 per il trauma da schiacciamento. Fortunatamente l’operaio non rischia la perdita dell’arto. Anche per questo incidente sono intervenuti i carabinieri. Choc tra i colleghi dei due feriti che hanno dato subito l’allarme. Due incidenti avvenuti dalla Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro e dalla festa dei lavoratori, un emblema di un problema che esiste. "Le denunce di infortunio sul lavoro acquisite dall’Inail nel primo bimestre del 2022 sono state 121mila e 994, più 47,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, 114 delle quali con esito mortale (più 9,6 per cento). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state ottomila e 80 (più 3,6). Questo è ciò che emerge dall’ultimo report mensile dello scorso marzo dell’Inail esposto in occasione della presentazione della Festa del primo maggio a Camerano giovedì scorso alle terme dell’Aspio. E’ proprio alla sicurezza sul lavoro che il presidente regionale delle Acli Marche Luigi Biagetti ha aperto il suo intervento richiamando il problema dell’aggravarsi, in questo tempo travagliato per il mondo del lavoro, del rischio per la salute e per la stessa vita cui sono esposti molti lavoratori: "Occorre un’assunzione di responsabilità collettiva - ha ribadito -. Riteniamo che un percorso virtuoso possa essere innescato da una positiva collaborazione fra gli imprenditori, i sindacati e le autorità pubbliche. Significa superare la logica della competitività al massimo ribasso dei costi, che, soprattutto nel settore degli appalti pubblici, vanno a svantaggio della qualità e della sicurezza. Inoltre, da quanto rileviamo nei nostri sportelli del patronato Acli, i numeri reali sono più alti a causa delle mancate segnalazioni. L’assenza delle denunce e segnalazioni diventano una mancata tutela dei diritti". Le cause sono sicuramente molteplici e anche conseguenza della riapertura totale delle attività ma probabilmente con condizioni differenti rispetto al pre-pandemia.

Silvia Santini