Lavoro in nero e poca sicurezza: stop a due aziende

Blitz dell’Ispettorato ad Ancona e Jesi: maxi multa e attività sospesa fino a quando non si rimetteranno in regola. Altri controlli

Lavoratori in nero e mancanza di sicurezza, sospesa l’attività di due imprese. Una si trova ad Ancona, l’altra a Jesi, e sono finite nei controlli effettuati dall’Ispettorato territoriale del lavoro di Ancona. Nel capoluogo dorico gli ispettori sono andati in una azienda che si occupa di pulitura e preparazione del pesce da destinare poi alla distribuzione nel mercato e quindi alla sua vendita. Lì hanno trovato dieci dipendenti operanti nell’attività che lavoravano senza avere l’attuazione della valutazione dei rischi dell’ambiente dove erano impiegati e non era stata fatta nemmeno la nomina del responsabile del servizio prevenzione e protezione. Per gli ispettori, che hanno fatto il sopralluogo anche con il personale della direzione provinciale dell’Inps, c’erano gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori pertanto è stata sospesa l’attività e il blocco delle operazioni lavorative che erano in corso fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. L’azienda dovrà anche procedere al pagamento di 2.500 euro per la mancata elaborazione della valutazione dei rischi e 3mila euro per la mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione. Non solo, gli ispettori dovranno verificare la regolarità dei rapporti di lavoro dei dipendenti trovati al suo interno perché gran parte di questi risultavano occupati con contratto di lavoro intermittente, il lavoro a chiamata, che la legge vieta di attivare in mancanza di una preventiva valutazione dei rischi in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

A Jesi la situazione riscontrata era ancora peggio. Il controllo è stato fatto di notte, in una ditta del settore logistico, trovando otto lavoratori di cui però sei totalmente irregolari. In pratica i dipendenti in nero erano più del 70% del totale per cui è scattata la sospensione dell’attività. L’azienda non potrà riprendere fino a quando non sarà completata la totale regolarizzazione dei lavoratori trovati senza contratto e sprovvisti di tutela sia sul piano contrattuale che su quello contributivo e retributivo oltre che garantire loro la tutela della salute e della sicurezza sul posto di lavoro. Anche qui è stata fatta una multa che dovrà essere pagata prima di riaprire l’attività. Il verbale è di 5mila euro. Gli accertamenti proseguiranno per la verifica della piena regolarità dei rapporti di lavoro dei due dipendenti trovati regolarmente assunti, nonché per la verifica della regolarizzazione dei sei lavoratori del tutto sconosciuti agli enti assicurativi e previdenziali che dovranno essere occupati con contratti di durata almeno pari a 90 giorni e dovranno ricevere il regolare trattamento retributivo e contributivo previsto dalla legge.