Le associazioni di Falconara coinvolte in una ’Rete di solidarietà’

In un anno ben 98mila servizi di assistenza alla comunità marchigiana rivolti a quasi novemila persone bisognose

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L’unione fa la forza, soprattutto quando a mettersi insieme sono 58 associazioni del Terzo Settore marchigiano impegnate per aiutare la parte più bisognosa della comunità. Succede grazie al progetto "Facciamo Rete Marche", avviato un anno fa, che ha portato a risultati record grazie alla sinergia tra 14 enti no profit regionali, con Anpas Marche capofila, riuniti in Associazione Temporanea di Scopo (Ats) in collaborazione con altre 44 associazioni, fra cui Food Busters Falconara, Cifa Falconara e Circo Marinaro Falconara. Sono stati oltre 98 mila i servizi di assistenza alla comunità erogati a 8.814 persone contro la povertà, la solitudine e il disagio sociale, acuiti dall’emergenza Covid -19. Finanziato dalla Regione con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, "Facciamo Rete" ha erogato alla comunità un’ampia gamma di servizi di assistenza ad anziani, persone in condizione di povertà e disagio, giovani e studenti, minori e famiglie, persone con disabilità, migranti e altre categorie in difficoltà. "Il tema della povertà e del disagio rischia di essere lasciato indietro- ha dichiarato l’assessore regionale con delega al Volontariato Chiara Biondi - La formula prevista dal progetto pone al contrario in primo piano le azioni di contrasto ai fenomeni di marginalità. Viene sancito un patto di solidarietà e sussidiarietà che ci consente di intervenire in favore di anziani, famiglie e persone che per motivi diversi e in circostanze diverse si trovano in difficoltà. Grazie ai tanti partner che sono alleati e sentinelle sul territorio, possiamo realizzare una cordata in grado di fornire servizi altrimenti non erogabili. Questa flessibilità istituzionale permette un modello operativo da sviluppare ulteriormente". Soddisfatto anche Andrea Sbaffo, presidente Anpas Marche. "Abbiamo offerto migliaia di servizi di solidarietà in maniera diffusa e capillare in tutte le Marche grazie al grande lavoro fatto in rete con le associazioni del progetto. Una dimostrazione di come la forza del terzo settore in rete, con l’aiuto delle Istituzioni, può dare risposte immediate e concrete".