Un anno fa all’istituto Panzini di Senigallia è stato segnalato un altro caso di bullismo nei confronti di uno studente. E’ stato detto ieri, all’avvocato dei familiari di Leonardo Calcina, il 15enne che tra domenica e lunedì scorsi si è tolto la vita nella frazione di Montignano sparandosi un colpo di pistola con l’arma di servizio del padre vigile urbano. "Mi è arrivato un messaggio sul cellulare durante il funerale di Leo – rivela l’avvocato Pia Perricci – una persona che conosco mi ha segnalato che lo scorso anno c’è stato qualcun altro che ha subito bullismo a scuola proprio come Leonardo. Una circostanza che verificheremo e che segnaleremo ai carabinieri".
Questa mattina l’avvocato e i genitori del minorenne torneranno per la terza volta alla caserma dei carabinieri di Marzocca per consegnare il messaggio che il legale ha ricevuto sul cellulare e per dare anche una lettera che è stata consegnata loro sempre ieri, durante le esequie del 15enne, da un testimone che conferma quello che Leonardo avrebbe subito in classe. "La lettera mi è stata data a mano – spiega Pericci – con tanto di nome e cognome quindi è credibile. Dice che Leo veniva preso in giro in classe e quindi conferma quanto abbiamo già denunciato con i genitori. Daremo tutto in mano ai carabinieri". Il ritorno in caserma di oggi servirà anche a dare altri elementi ai militari che i familiari del 15enne hanno raccolto attraverso delle proprie indagini difensive. Tutte informazioni che andranno verificate e calibrate. Al momento l’unico fascicolo di cui si ha conferma è quello aperto dalla Procura ordinaria che indaga contro ignoti per istigazione al suicidio. Molto potrà dire l’analisi sul cellulare del minore, disposto dalla pm Irene Bilotta, ma l’accertamento ancora non è iniziato perché il telefonino aveva un pin e quindi ci vorrà più tempo.
Ieri mattina, ospite della trasmissione di Rai 1 "Storie Italiane", l’avvocato Perricci è intervenuta commentando l’atteggiamento ambiguo della scuola del minore nei confronti dei genitori dello studente. "E’ arrivata solo una telefonata di meno di due minuti – ha detto il legale – da parte del preside che nel pomeriggio di martedì ha cercato di parlare di responsabilità al papà di Leo. Un papà che piange un figlio e che ha risposto ‘guardi non deve parlare con noi di queste cose ma ne parli con il nostro legale, grazie per avermi fatto le condoglianze’. A quel punto il preside ha capito di aver fatto una gaffe e ha richiamato facendo le condoglianze anche alla moglie. Credo che in tutta questa vicenda ci sia un comportamento di omissione totale". Sfuggenti sono anche gli insegnanti della scuola, nessuno che conferma atteggiamenti di bullismo da parte dei propri studenti.