Le istantanee di Deborah ammaliano l’occhio del chitarrista dei Queen

Brian May ha inserito nel suo libro due immagini stereoscopiche della studentessa di Castelfidardo

Migration

di Matilde Gravili

Si sa, avere hobby e passioni in comune unisce le persone. Ma mai Deborah Tica, una ragazza di 24 anni originaria di Castelfidardo, si sarebbe immaginata che il suo grande hobby, la fotografia, potesse fare da collante fra lei e il chitarrista dei Queen, Brian May. E invece, così è stato. Deborah si avvicina alla fotografia iniziando a immortalare momenti con i suoi animali o fuori di casa. Poi ha puntato l’obiettivo della sua macchina fotografica verso il cielo e ha iniziato a scattare foto ai pianeti e agli astri. Mai sazia della sua passione, la ragazza ha poi scoperto una tecnica di fotografia nata nel 1832 ma presto dimenticata: la stereoscopia. Ed è stato proprio in quel momento che il suo destino e quello di una delle persone più famose al mondo ha iniziato a intrecciarsi. Due anni fa, Deborah ha iniziato a postare le sue foto stereoscopiche su Instagram. Dopo qualche tempo le sue foto non sono passate inosservate all’occhio del chitarrista, che ha iniziato a seguirla. Poi è arrivata la proposta: Brian May vuole due foto scattate da Deborah, del lago di Fiastra e delle grotte di Frasassi, nel suo libro Stereoscopy is good for you, un volume che raccoglie i lavori di 120 fotografi provenienti da tutto il mondo appassionati di stereoscopia. Deborah ha anche partecipato alla mostra, organizzata per promuovere il librolo scorso 2 novembre a Londra, dove ha avuto la possibilità di incontrare di persona Brian May. Il resto, è una storia che racconta lei con voce emozionata, quasi incredula di tutto quello che è successo in un così breve lasso di tempo.

Deborah Tica, com’è nata la sua passione per la fotografia e, più in particolare, per la stereoscopia?

"Quasi per caso, scattando foto a ciò che mi circondava. Quattro anni fa, poi, ho scoperto la stereoscopia, che alla fine è nata insieme alla fotografia nel 1832, ma è stata accantonata dopo poco. Mi sono avvicinata a questa tecnica proprio grazie a Brian May, grande appassionato, comprando il suo libro Queen in 3d, composto da foto che lui scattava ai suoi compagni o ai momenti più belli del tour mondiale. E così mi ci sono messa anche io, iniziando prima a fotografare soggetti in casa, i miei animali soprattutto, poi i parchi, e poi ancora i luoghi che andavo a visitare durante alcune gite, come Sirolo o il Conero.

Ma in cosa consiste la stereoscopia? Servono apparecchiature specifiche o è solo un lavoro di post produzione?

"Si può fare anche con il cellulare, in realtà. La stereoscopia è questa tecnica che consiste nel dare prodondità a una foto e consiste nel mettere due foto, pressoché identiche, una accanto all’altra. Indossando occhiali speciali, ma anche allenando i nostri occhi, si riesce a vedere la tridimensionalità del soggetto rappresentato. Basta scegliere il soggetto, fotografarlo, spostarsi di qualche centimetro a destra o a sinistra e rifotografarlo. Alla fine, fai il collage dei due momenti".

Da questa passione alla pubblicazione di due tue foto nel libro. Com’è stato possibile?

"Dopo aver visto le mie foto Brian May ha iniziato a seguirmi. Lui fa parte della London Stereoscopic company: ho iniziato a seguire la loro pagina e nel 2020 hanno chiesto alle persone appassionate di mandare al loro sito alcune foto, senza specificarne lo scopo. Ho deciso di mandargliele e mi ero quasi dimenticata, quando a maggio di quest’anno mi hanno inviato una mail per chiedermi il permesso di pubblicare gli scatti".

E poi cosa è successo?

"A ottobre ho ricevuto un invito privato per partecipare alla mostra che hanno allestito alla Proud Galleries di Londra, in occasione del libro uscito l’1 di novembre. Nel libro sono presenti 120 persone da tutto il mondo, solo 12 gli italiani".

E lì ha incontrato Brian May?

"Si, mi ha fatto i complimenti, non solo per le foto stereoscopiche ma anche per quelle astronomiche. E’ stato indimenticabile, lui gentilissimo. Visto che a luglio ero andata al suo concerto a Bologna, ho stampato le foto che avevo fatto in quell’occasione e gliele ho regalate, una me la ha anche autografata"

Ma perché hai scelto proprio il lago di Fiastra e le grotte di Frasassi?

"Erano le foto più suggestive. Alle grotte ci sono andata poco prima della pandemia, perché le avevo visitate anche da piccola e non me le ricordavo più, quindi ci sono tornata per ammirarle con un’altra consapevolezza, ho fotografato la sala delle candeline e questo è lo scatto che hanno scelto loro".

E ora quali sono i progetti per il futuro?

"Proprio stamattina sono andata al Comune di Castelfidardo e mi hanno proposto di allestire una mostra fotografica con entrambe le tipologie di foto, sono molto felice di questo".