Un bel cast e un regista d’eccezione come Ferzan Ozpetek. Dovrebbero essere motivi più che sufficienti per attirare l’attenzione sullo spettacolo ‘Mine vaganti’, in scena oggi e domani (ore 21) al Teatro La Fenice di Senigallia. Protagonisti principali sono Francesco Pannofino, Simona Marchini, Loredana Cannata, Erik Tonelli e Carmine Recano. "Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico? - scrive Ozpetek -. E’ stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti. Oggi quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola. Ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde. L’ambientazione pure cambia e perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo".
Il regista precisa che "rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità. Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica a adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo. Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole. A questo proposito, ho tratto spunto da personali esperienze. A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene. Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazzapubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce".
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