Le opere d’arte e la pandemia diventano spunti per l’umorismo

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In un momento così delicato in cui l’emergenza Coronavirus è entrata di prepotenza a sconvolgere le nostre vite, il web continua ad alleviare questi momenti terribili con le opere dei maestri del colore che fanno da trama. Una sequenza di celebri capolavori della storia dell’arte interpretati in modo umoristico ai tempi del Covid-19 con titoli che si agganciano ad una società sconvolta dalla pandemia, con riferimenti alle dinamiche sociali, politiche, scientifiche in atto.

Dalle autodichiarazioni che cambiano continuamente all’obbligo di restare a casa, dalle proiezioni di un futuro ignoto alle incertezze e ai disagi della vita quotidiana. Ne è venuta fuori una carrellata di capolavori con un nuovo titolo in chiave ironica, che impazza sul web. Sono numerosi gli ‘artisti’ che in questo difficile momento provano a ‘ridisegnare’ e reinterpretare alcune tra le opere d’autore più famose, attribuendogli un titolo ispirato, appunto, alla psicosi. Alcuni la considerano una pesante irriverenza ai grandi capolavori dell’arte. Altri, uno dei tanti ricorsi all’ironia per esorcizzare la paura.

La maggior parte li accoglie con una fragorosa risata da condividere, attraverso i social, con parenti e amici dotati di senso dell’umorismo. I social giocano da tempo sul fatto di dar voce alle fotografie. Un giovane ingegnere informatico, Stefano Guerra, con l’iniziativa ‘Se i quadri potessero parlare’ aveva già avuto l’intuizione di fare una cosa molto simile e di iniziare a postare su Facebook una serie di foto e immagini rappresentanti quadri famosi mescolando sacro e profano con un miscuglio di ironia e sarcasmo. Personaggi come Luigi XIV improvvisamente hanno iniziato a compiacersi del propri calzoni, altri come Frida Kahlo si lamentavano dell’assenza improvvisa dell’estetista.

I giovanissimi e non solo, che hanno sempre visto l’arte come un qualcosa di "troppo in alto" o noioso, hanno iniziato improvvisamente ad interessarsi dei grandi capolavori della pittura. Siamo certi che l’intento non è offendere le opere che ci hanno emozionato, ma è un modo per abbinare alla risata una finalità divulgativa e per far conoscere i grandi capolavori con il desiderio di far ridere in un momento dove tutti sentono il bisogno di leggerezza.

Emma Gurini, Paola Menniti, Arianna Nicosia, Rebecca Tonti classe IID