Le sfide future: occupazione, salari e dignità

Migration

Giuseppe

Santarelli*

La democrazia cammina di pari passo con il lavoro. Il primo maggio, festa dei lavoratori, cade quest’anno in una delle fasi più delicate della storia dal dopoguerra per l’Europa, per l’Italia e anche per la nostra regione. Mai un conflitto dal 1945 aveva colpito così pericolosamente al cuore l’economia e messo in pericolo il lavoro. Un lavoro che, nelle Marche, molto affannosamente provava negli ultimi mesi a recuperare i livelli pre-pandemia, segnando una crescita di 5mila unità occupate rispetto all’anno precedente e marcando ancora una volta un gravissimo e inaccettabile ritardo sul versante femminile e giovanile. Stiamo assistendo, inesorabilmente, al declino industriale e manifatturiero della nostra regione: nel 2021, nei settori industriali sono stati persi oltre 15mila posti di lavoro, compensati purtroppo da una crescita del lavoro nel settore dei servizi a basso valore aggiunto, spesso precario, discontinuo e senza tutele adeguate. Dall’agosto 2016 ad oggi, il trittico terremoto, pandemia e guerra ha finito per colpire al cuore il motore della produzione di ricchezza della nostra regione. Sono circa 200mila i giovani marchigiani da 16 a 29 anni, di questi oltre 50mila non cercano lavoro, non studiano e non sono inseriti in percorsi formativi oppure lo cercano ma non lo trovano. Sono inoltre circa 1.700 i giovani laureati e diplomati marchigiani che ogni anno lasciano le nostre terre per emigrare all’estero (dati AIRE). Le Marche, nei prossimi 5 anni, avranno a disposizione circa 25 miliardi tra fondi Pnrr, strutturali europei ed altri pubblici. La Giunta Acquaroli, però, di tutto parla meno che di come intende impiegare queste decisive risorse e non s’intravvede la benché minima idea di programmazione dello sviluppo e di politica industriale. A rischio non c’è solo il benessere ma la stessa vita democratica e la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Non sono dunque questi tempi ordinari e per questo dovremo essere capaci di affrontarli con impegno, determinazione e capacità di proposta, iniziativa e mobilitazione. W il primo maggio, w le lavoratrici ed i lavoratori marchigiani.

*segretario generale Cgil Marche