Le sirene dettano il tempo, i palloncini bianchi aprono il cielo tetro. E una voce, quella degli amici, suona forte davanti al sagrato: "Ciao Simo, sei sempre con noi". Nello strazio di una comunità intera, quella di Senigallia, ieri un migliaio di persone hanno salutato per l’ultima volta Simone Sartini, l’autista del locale comitato della Croce Rossa morto lunedì a 28 anni nella tragedia dell’ambulanza. Sartini si trovava a bordo del mezzo per un trasporto secondario assieme a un collega e i due stavano riaccompagnando a casa un anziano, Cosimo Maddalo.  All’improvviso, imboccando lo svincolo che dalla Superstrada 76 conduce al casello dell’A14 di Ancona Nord (Chiaravalle), hanno incrociato la strada con un autoarticolato che, in piena curva, si è ribaltato finendo per schiacciare l’ambulanza dove Simone e Cosimo sono deceduti. Il funerale dell’83enne si terrà oggi alle 10 alla chiesa della Pace. Ieri, invece, quello di Simone.  "Che è sempre con noi – il pensiero del parroco, don Mario Camborata –. Certo che quando muore un giovane, è sempre contro natura. Invochiamo il Signore affinché possa tener vivo il suo ricordo e assicuri forza, coraggio e determinazione alla famiglia". Mamma Floriana, papà Giampiero e la sorella Chiara sono seduti in prima fila, travolti da un dolore inconsolabile. La chiesa di San Giuseppe Lavoratore, alla Cesanella, è gremita in ogni angolo. Gli amici, i colleghi della Cri si avvicendano al microfono: "Simo, guarda quanti siamo oggi. Significa che hai saputo fare breccia nel cuore di ciascuno di noi. Non ti dimenticheremo mai".  Una donna del soccorso, tra le prime a ricevere la notizia della morte di Simone, racconta: "Io che non scrivevo mai, sono stata quella a dover dire sulla chat di WhatsApp che avremmo dovuto esporre la bandiera a mezz’asta. Non ci sono parole, come faremo senza di te?". "Eri unico, sorridente, speciale: una luce nelle nostre giornate", lo ricorda un’altra. Una cugina sussurra con la voce rotta dalla commozione: "Il modo migliore per ricordarti è con la tua leggerezza, quella voglia di vivere che mettevi in ogni situazione. Ci mancherai". C’è buona parte della Giunta Olivetti, sindaco in testa, alla funzione religiosa, l’assessore regionale alla Salute Filippo Saltamartini, altri rappresentanti istituzionali.  E poi ci sono i colleghi della Croce Rossa, dalla provincia, dalle Marche e anche da fuori regione, compresa una delegazione da Novara. Ma portano conforto e un pensiero anche le altre croci, le forze dell’ordine, le protezioni civili. Tutti lì, per Simone. Un giovane speciale, volato via troppo presto e che nessuno a Senigallia potrà dimenticare per le sue bontà e disponibilità, tese sempre ad aiutare il prossimo. Come aveva fatto sin da ragazzo, quando con passione e coraggio aveva saputo trasformare la passione per il volontariato in un lavoro. Giacomo Giampieri

Cronaca

Le sirene dettano il tempo, i palloncini bianchi aprono il cielo tetro. E una voce, quella degli amici, suona forte davanti al sagrato: "Ciao Simo, sei sempre con noi". Nello strazio di una comunità intera, quella di Senigallia, ieri un migliaio di persone hanno salutato per l’ultima volta Simone Sartini, l’autista del locale comitato della Croce Rossa morto lunedì a 28 anni nella tragedia dell’ambulanza. Sartini si trovava a bordo del mezzo per un trasporto secondario assieme a un collega e i due stavano riaccompagnando a casa un anziano, Cosimo Maddalo. 
All’improvviso, imboccando lo svincolo che dalla Superstrada 76 conduce al casello dell’A14 di Ancona Nord (Chiaravalle), hanno incrociato la strada con un autoarticolato che, in piena curva, si è ribaltato finendo per schiacciare l’ambulanza dove Simone e Cosimo sono deceduti. Il funerale dell’83enne si terrà oggi alle 10 alla chiesa della Pace. Ieri, invece, quello di Simone. 
"Che è sempre con noi – il pensiero del parroco, don Mario Camborata –. Certo che quando muore un giovane, è sempre contro natura. Invochiamo il Signore affinché possa tener vivo il suo ricordo e assicuri forza, coraggio e determinazione alla famiglia". Mamma Floriana, papà Giampiero e la sorella Chiara sono seduti in prima fila, travolti da un dolore inconsolabile. La chiesa di San Giuseppe Lavoratore, alla Cesanella, è gremita in ogni angolo. Gli amici, i colleghi della Cri si avvicendano al microfono: "Simo, guarda quanti siamo oggi. Significa che hai saputo fare breccia nel cuore di ciascuno di noi. Non ti dimenticheremo mai". 
Una donna del soccorso, tra le prime a ricevere la notizia della morte di Simone, racconta: "Io che non scrivevo mai, sono stata quella a dover dire sulla chat di WhatsApp che avremmo dovuto esporre la bandiera a mezz’asta. Non ci sono parole, come faremo senza di te?". "Eri unico, sorridente, speciale: una luce nelle nostre giornate", lo ricorda un’altra. Una cugina sussurra con la voce rotta dalla commozione: "Il modo migliore per ricordarti è con la tua leggerezza, quella voglia di vivere che mettevi in ogni situazione. Ci mancherai". C’è buona parte della Giunta Olivetti, sindaco in testa, alla funzione religiosa, l’assessore regionale alla Salute Filippo Saltamartini, altri rappresentanti istituzionali. 
E poi ci sono i colleghi della Croce Rossa, dalla provincia, dalle Marche e anche da fuori regione, compresa una delegazione da Novara. Ma portano conforto e un pensiero anche le altre croci, le forze dell’ordine, le protezioni civili. Tutti lì, per Simone. Un giovane speciale, volato via troppo presto e che nessuno a Senigallia potrà dimenticare per le sue bontà e disponibilità, tese sempre ad aiutare il prossimo. Come aveva fatto sin da ragazzo, quando con passione e coraggio aveva saputo trasformare la passione per il volontariato in un lavoro.
Giacomo Giampieri

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