L’energia a prezzi insostenibili "Costretti a lavorare di notte"

Katia Sdrubolini ha due lavanderie, a Pianello Vallesina e ad Ancona: "Passati da 380 a 850 euro al mese. Veniamo da due anni di Covid e ora che potevamo rialzarci ci affossano. Se continuerà così non avremo scelta"

Migration

di Sara Ferreri

"La bolletta per noi è più che raddoppiata, se il costo dell’energia continuerà ad essere così alto dovremo cercare di lavorare di notte". Katia Sdrubolini ha due lavanderie Bolle di Sapone a Pianello Vallesina di Castelbellino e ad Ancona (in corso Giovanni Amendola) e anche lei è alle prese con bollette record dell’energia elettrica negli ultimi mesi. "Siamo passati da 380 euro dell’anno scorso – spiega la titolare – a 850 euro al mese, un costo difficilmente sostenibile. Siamo una lavanderia artigianale e cerchiamo di essere vicini al cliente, non vogliamo alzare i prezzi finali ma è diventato difficilissimo con l’aumento delle materie prime e dell’energia. Veniamo da due anni difficilissimi per il Covid durante i quali le lavanderie hanno lavorato davvero poco e ora che erano riprese le cerimonie e la socialità e con essere per noi stava rifiorendo l’attività ci troviamo a dover affrontare questo nuovo ostacolo. Queste bollette che sembrano come impazzite. Stiamo cercando di diversificare le lavorazioni che richiedono maggiore uso di energia, cercando di evitare sprechi e razionalizzare i consumi ma il risparmio a conti fatti è minimo. Le nostre bollette sono più che raddoppiate in un anno. Se la situazione continuerà ad essere questa – aggiunge Katia Sdrubolini - dovremo effettuare i lavaggi di notte e stirare di giorno ma questo richiede l’utilizzo del personale nelle ore notturne e non è affatto semplice". Anche per Katia Sdrubolini, rappresentante di Confartigianato, serve un intervento pubblico: "Non si può aspettare ulteriore tempo, le attività stanno soffrendo e non ci sono al momento soluzioni percorribili. C’è la possibilità dei pannelli fotovoltaici ma a causa del bonus edilizia sono pressochè introvabili oltrechè hanno prezzi saliti moltissimo. Una soluzione di questo tipo inoltre – rimarca la titolare della lavanderia Bolle di Sapone - richiederebbe tempo mentre ora molte delle nostre attività non hanno questo tempo a disposizione. Le bollette con cifre alle stelle continuano ad arrivare e sono divenute davvero insostenibili". È con lei Cristina Brunori, presidente del Comitato territoriale della Vallesina di Confartigianato: "Quella di Bolle di Sapone – spiega - è soltanto una delle tante segnalazioni che ci arrivano nelle ultime settimane. La situazione è divenuta drammatica per tanti artigiani e commercianti. In alcuni casi i rincari sono del 400 per cento. Anche il nostro settore relativo alla produzione del vino soffre. Per quanto riguarda la nostra cantina gli aumenti li vedremo dal prossimo mese e fortunatamente prima del Covid abbiamo installato pannelli fotovoltaici che un po’ allevieranno i nostri costi dell’energia. Ma non tutti hanno avuto questa possibilità purtroppo".