L’esercito degli elettori fantasma Boom di schede nulle o contestate

Sono oltre 800 quelli non rientrati nei conteggi. Moltissime preferenze cancellate per errori nel voto disgiunto

di Pierfrancesco Curzi

Errori, voti contestati, schede bianche: 818 elettori non sono rientrati nel computo dei cosiddetti ‘voti validi’ al primo turno delle elezioni Amministrative di Ancona. A colpire è infatti l’elevato numero di schede nulle, quasi 600 (pari all’1,34% delle schede scrutinate), fenomeno in buona parte dovuto al sistema di voto, tra preferenze e voto disgiunto che tanta confusione ha generato nell’elettorato. Resta, tuttavia, il segno dei tempi e di un futuro in cui la mancata attenzione nei confronti delle dinamiche del voto sarà sempre più preponderante. In uno scenario dove i social network stanno prendendo sempre più piede, si inserisce l’episodio segnalato agli organi competenti dai rappresentanti di una lista: il caso di una candidata che ha condiviso un video postato appunto sui social in cui una elettrice tracciava la croce su candidato e lista e scriveva il numero della candidata sulla scheda. Una pratica ovviamente vietata e che non poteva non essere notata. La Procura di Ancona, si apprende, ha acquisito gli atti, ma per ora non è stato aperto alcun fascicolo e non sono stati presi provvedimenti nei confronti sia dell’elettrice che, soprattutto, della candidata. L’atmosfera all’interno dei seggi durante questa tornata elettorale per il primo turno è stata generalmente molto tesa per la posta in palio molto alta e non sono mancati gli scontri, a volte molto accesi, tra i rappresentanti di lista, i presidenti e gli scrutatori dei seggi. Tante le schede contestate, innumerevoli gli errori o i gesti volontari. Non sono mancati i casi di schede scarabocchiate, sporcate, le solite scritte oscene, i classici buontemponi che compaiono ad ogni tornata elettorale per esprimere la loro tipologia di dissenso.

C’è poi tutta la parte legata agli errori nel tracciare le proprie preferenze. Casi in cui gli elettori hanno prima tracciato una croce su un simbolo e poi, dopo essersi accorti dell’errore, hanno cercato di cancellare o annullare quel voto con un ‘No’ tracciando successivamente un’altra croce sul simbolo più gradito. Come dicevamo in precedenza, molta confusione ha generato il cosiddetto voto disgiunto. Alcuni votanti hanno barrato con la matita due o addirittura più liste, dentro gli stessi schieramenti oppure andando oltre gli stessi. Confusione sui nomi da poter scrivere o meno, tra differenze di genere e via discorrendo, inesattezze sui nomi scritti, alcuni incomprensibili dal non riuscire a distinguerne la natura. Infine uno dei casi più strani registrati durante le operazioni di scrutinio: alcune schede sono state annullate, doverosamente, perché l’elettore aveva tracciato, in calce alla stessa, la sua firma.