Una lettera in stampatello che ha riempito un foglio intero di quadernone, a quadretti e indirizzata ai genitori di Leonardo Calcina, il 15enne che si è tolto la vita la settimana scorsa a Montignano di Senigallia per presunti atti di bullismo che avrebbe subito a scuola. E’ stata scritta da una compagna di classe del minorenne che era diventata sua amica e che nei vari pensieri espressi sottolinea come "in quella classe l’ho difeso cercando di essere più forte di quelle stupide vocine ma non ci sono riuscita". La lettera è stata data all’avvocato dei familiari di Leo, Pia Perricci, durante il funerale di giovedì scorso e consegnata anche ai carabinieri come elemento di indagine. "Questa lettera non cancellerà il dolore che state provando ma proverò comunque a scrivere quello che provo – scrive la giovane al papà e alla mamma del 15enne che non c’è più – Ho conosciuto Leo in una normale giornata d’estate, il 21 giugno, alle 9.18, una data che non dimenticherò mai. Quel giorno ho conosciuto un ragazzo dolce, pieno d’obiettivi e sogni, un ragazzo gentile e dolce. Quel giomo mi sentii a mio agio e dopo quel momento feci conoscere a Leo tanti miei amici per non farlo sentire solo".
Nelle parole che scorrono sul foglio la compagna di classe dice di sapere "cosa significa essere bullizzata, so cosa significa provare a farla finita ma nonostante questo io non sono riuscita a capire Leonardo. Non importa cosa dicono tutti, non importa cosa pensano o fanno, difenderò il nome di Leonardo a vita, meritava il mondo, meritava tutto il bene di questo mondo che sta cadendo a pezzi. Gli volevo bene e non glielo ho mai detto".
L’amica prosegue descrivendo come si è sentita quando ha saputo che Leonardo si era tolto la vita. "Sono svenuta alla notizia quindi non oso immaginare quello che avete provato voi, della forza che avete dentro, nonostante tutto voi siete qui. Siete forti, mi dispiace da morire, per tutto, per non aver capito Leonardo, per non aver urlato troppo in classe, per la vostra perdita che solo voi potete capire. Il dolore e la rabbia di una madre o di un padre che ha perso suo figlio nessuno può fermarlo. Spero che voi possiate stare meglio anche se è fin troppo difficile. Leo era unico, con un mondo dentro e la vita negli occhi. Era un ragazzo forte e sensibile, gli volevo bene. Nel cielo darà vita al sole e nella notte darà vita alla luna e sarà circondato da mille stelle così che non potrà mai sentirsi solo. Io vi chiedo di guardare nel cielo ogni sera perché se ci sono le stelle non è mai un caso. Vi faccio le mie condoglianze, siate forti".