L’ex Seminario torna ad ospitare gli sfollati "Otto anni di sacrifici e siamo di nuovo qui"

Sale la rabbia tra i tanti senigalliesi che hanno nuovamente perso tutto ed ora hanno bisogno di una sistemazione di fortuna. C’è chi si è spostato da Pianello di Ostra, come Laura: "Ci sono tanti anziani, mi fanno tenerezza. Hanno perso ancora la casa"

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di Silvia Santarelli

"Otto anni di sacrifici e ora siamo di nuovo da capo". Sale la rabbia tra i tanti senigalliesi che si trovano alle prese con un’altra alluvione. Sono circa cento le persone che hanno chiesto al centro di accoglienza allestito nell’ex Seminario Vescovile. "La maggior parte è arrivata nella mattinata di ieri – spiega una volontaria – molti hanno incontrato difficoltà a raggiungere il centro di accoglienza dall’hinterland, a causa delle strade impercorribili. Alcuni sono stati portati dai volontari della Protezione Civile e della Società Nazionale Salvamento che stanno lavorando senza sosta dal tardo pomeriggio di giovedì". C’è Laura che con il telefonino cerca di far comunicare un anziano con i familiari: "Siamo qui da qualche ora – ha spiegato la 17enne nella tarda mattinata di ieri –. Ci siamo spostati da Pianello di Ostra con un po’ di cose, domani se riusciamo torneremo a casa a prendere dell’altro. I miei genitori torneranno di sicuro, io forse rimarrò qui. Ci sono tante persone anziane che mi fanno tenerezza, qualcuno ha già affrontato la guerra e ora si trova di nuovo senza una casa".

Corsi e ricorsi storici purtroppo perché il centro di accoglienza nell’ex Seminario Vescovile era già stato allestito nel 2014, dove in breve tempo era stata organizzata anche una raccolta d’indumenti e di generi alimentari. Anche ieri in molti si sono subito dati da fare per portare vestiti e cibarie di ogni genere alle persone in difficoltà: nella mattinata un punto di raccolta provvisorio è stato allestito anche in uno dei punti più colpiti dall’esondazione, via Portici Ercolani. Le persone che sono state accolte nel centro di accoglienza di via Cellini ci sono anziani, ma anche intere famiglie e disabili: tra questi c’è la famiglia di Laura A., la sua abitazione di Casine di Ostra è stata completamente invasa dall’acqua: "Spero che domani riusciremo ad organizzarci per andare da alcuni nostri familiari, poi provvederemo subito a sistemare la nostra abitazioni – spiega – qui non è facile, ma purtroppo abbiamo dovuto lasciare la nostra casa e non avevamo scelta. L’assistenza da parte dei soccorritori è stata massima e tempestiva non li ringrazieremo mai abbastanza". Nel grande salone si fa amicizia, c’è chi improvvisa una partita a carta, chi racconta le esperenzie di vita e chi cerca di rendersi utile con gli altri. Alcune persone, insieme ai volontari, organizzano le donazioni per renderle utili a chi, con l’esondazione ha perso praticamente tutto. Tra le persone che hanno avuto la propria casa invasa dall’acqua, c’è anche chi è riuscito a trovare subito una sistemazione dai parenti: "Noi stiamo a Borgo Molino e a distanza di otto anni ci troviamo di nuovo a dover abbandonare casa e qui pochi ricordi che siamo riusciti a ricostruire – spiega Roberta Aguzzi, 42enne senigalliese – l’acqua ha raggiunto 50 centimetri, io e mio marito passeremo qui la notte dopo aver tentato di ripulire il più possibile: è da questa mattina che stiamo aspirando il possibile, i figli li abbiamo portati dai nonni a Mondolfo".