L’impianto di cremazione. Il progetto "brucia" le tappe: entro l’anno sarà tutto definito

Il documento firmato ieri dal Rup, l’ingegner Marco Cecchi sul via libera "burocratico". Il 2 settembre ci sarà una riunione importante nella sede della direzione Opere Pubbliche. .

L’impianto di cremazione. Il progetto "brucia" le tappe: entro l’anno sarà tutto definito

Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, tiene molto al progetto

L’impianto di cremazione all’interno del cimitero di Tavernelle corre e intanto brucia le tappe. Anzi le pratiche, a partire dall’indizione della Conferenza di Servizi decisoria. Il documento firmato ieri dal Rup (Responsabile unico del procedimento) dell’opera, l’ingegner Marco Cecchi, prevede delle scadenze temporali abbastanza chiare a partire dallo svolgimento della stessa Conferenza di Servizi a cui sono stati invitati tutti gli enti, le amministrazioni e i soggetti preposti che si dovranno esprimere sul via libera o meno del progetto. I soggetti in questione sono, tra gli altri, l’Arpam, l’Ast2, Regione, Provincia, Vigili del fuoco e così via. L’amministrazione comunale metterà a disposizione tutti gli elaborati scaturiti dal Progetto di fattibilità tecnico-economica.

Sulle scadenze, la prima è del 6 settembre e a seguire il 21 ottobre, date entro cui le eventuali procedure di integrazione o di modifica del progetto dovranno essere avanzate. Prima, il 2 settembre, nella sede della direzione Opere Pubbliche di via Zapata, è fissata una riunione molto importante in cui il progetto di fattibilità verrà presentato. Riassumendo, entro l’anno la parte burocratica dell’intervento dovrebbe essere evasa, a meno di richieste di modifiche sostanziali del progetto su cui ancora non c’è ovviamente certezza. L’amministrazione comunale ha fretta, ma i percorsi sono obbligati e per un impianto così delicato servono tutte le cautele del caso. A proposito di caso, resta ancora aperta la querelle tra il sindaco, Daniele Silvetti, e il professor Floriano Bonifazi, coordinatore del PIA 1 e del PIA 2 che però deve ancora partire così come il suo contratto di consulenza esterna. Bonifazi ha pubblicamente espresso i suoi dubbi e la sua contrarietà sulla progettualità dell’impianto e ha chiesto chiarimenti rivolgendosi proprio al sindaco che, sempre attraverso le colonne del Carlino, aveva rassicurato: "L’impianto è sicuro" aveva detto Silvetti mentre Bonifazi aveva espresso le sue perplessità: "Si brucerà tutto in quel forno, compresi i metalli e questo provocherebbe la dispersione di metalli pesanti" è il riassunto della posizione dell’ex primario di allergologia di Torrette. Tutto ruota attorno alle modalità di cremazione, questione dirimente sul via libera o meno al progetto in considerazione degli eventuali rischi per la salubrità dell’aria nei quartieri attorno all’impianto. In caso di via libera, il nuovo impianto crematorio potrebbe essere inaugurato all’inizio del 2026.