CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

L’imprenditore Guidi: "Io come gestore unico?. Onorato da Aldo Roscioni. Lavoriamo in squadra"

Intervista dopo il simbolico passaggio di testimone nell’accoglienza

Intervista dopo il simbolico passaggio di testimone nell’accoglienza

Intervista dopo il simbolico passaggio di testimone nell’accoglienza

di Claudio DesideriCos’é Portonovo per lei? "Portonovo per me è l’anima. È il luogo dove, da ragazzino, ho immaginato di fare accoglienza, guardando l’ex Hotel La Fonte Excelsior. Quel sogno si è trasformato in realtà da adulto, quando ho deciso di investirci, mettendo amore e visione per creare un posto che fosse sintesi del nostro territorio, del nostro modo di accogliere e del legame profondo che ho con questo luogo. Portonovo è un posto che, una volta scoperto, lascia un segno indelebile". Perché ha deciso di investirci? "L’idea nasce da lontano, dai miei lavori estivi qui, durante l’adolescenza. Poi, tornato dagli Stati Uniti, ho sentito davvero l’essenza di questo luogo e quanto potesse essere attrattivo per chi viene da fuori. Portonovo è rigenerazione, per chi vive nella frenesia cittadina. Qui si respira un’altra aria, un altro ritmo. Ho scelto di investire perché ho sempre visto in questo posto un’energia speciale. Come raccontato nella campagna ’Undress’ dell’anno scorso, qui ci si può spogliare dalle sovrastrutture, e come diciamo quest’anno con ’Otium’, ci si può dedicare al piacere del tempo libero, senza sensi di colpa".Cosa manca ancora da fare a livello ricettivo e strutturale? "C’è sempre qualcosa da fare. Ogni volta che torno dopo un’assenza, colgo nuovi spunti e nuove possibilità. Negli ultimi anni, grazie alla sinergia tra imprenditori, siamo riusciti a rendere Portonovo più attrattiva ed esclusiva, senza snaturarne l’anima. La sfida oggi è continuare su questa strada, valorizzando ciò che siamo: le nostre radici, il territorio, la qualità dell’esperienza. Non amo la parola ’lusso’, perché la trovo distante. Preferisco parlare di attenzione: verso l’ospite, verso l’ambiente, verso i dettagli. È questo che possiamo e dobbiamo offrire, accompagnando chi arriva alla scoperta dei borghi, dei parchi, delle eccellenze del territorio, andando oltre il solo mare. Credo inoltre che ci sia ancora molto da fare sul fronte della sostenibilità: è fondamentale lavorare con serietà e costanza per proteggere l’equilibrio delicato della baia e del mare. Un altro aspetto cruciale è la destagionalizzazione: dobbiamo creare le condizioni per vivere e far vivere Portonovo tutto l’anno. La sua bellezza non si esaurisce con l’estate, anzi. Esperienze legate alla natura, alla cultura, al benessere lento possono diventare leve importanti, così come strategie mirate per coinvolgere il segmento MICE. E poi c’è un sogno personale che porto con me: vedere un giorno una baia senza auto. Un luogo autentico, protetto, in cui la bellezza naturale possa essere vissuta appieno, senza interferenze, nel rispetto dell’identità unica di Portonovo". Portonovo sarà sempre per tutti? "Sì, ma con una precisazione: Portonovo deve essere per tutti coloro che condividono il sogno e la visione di mantenerla autentica. È un luogo che appartiene a chi lo rispetta, a chi cerca esperienze vere, a chi desidera accoglienza e autenticità. Non è un posto da consumare, ma da scoprire con sensibilità. Non è per chiunque, ma per chi sa coglierne il valore profondo".Aldo Roscioni, nella sua intervista rilasciata al Carlino, afferma che lei possa essere la persona giusta per una gestione unica della ricettività. Cosa ne pensa? "Lo ringrazio pubblicamente: le sue parole mi hanno emozionato e fatto riflettere. Sapere che il mio impegno viene percepito da un imprenditore, che per me è stato un esempio e uno stimolo, è un onore. Se io sia la persona giusta per una gestione unica, non lo so. Ma so che per far crescere un territorio come questo serve una parola chiave: insieme. È solo lavorando in squadra che si può costruire qualcosa di duraturo e significativo".