
Alberto Rossi, cos’è il mare per lei?
"Il mio ambiente naturale, quello in cui sono nato e cresciuto, al quale ho dedicato passione, hobby, la mia gioventù. Poi sono riuscito a trasformare la passione in lavoro, una grande fortuna. Non riesco a immaginare la mia vita senza il mare".
Tre aggettivi per descriversi? "Determinato, sempre. Poi legato alla mia famiglia, che ha avuto sempre un ruolo di primo piano, con la vela e con gli impegni lavorativi le ho sottratto molto tempo, ma siamo sempre insieme nei momenti importanti. E poi appassionato: delle cose che faccio e che vivo, con grande intensità".
Lei e sua figlia Claudia ne parlate spesso: da dove nasce quest’unità familiare?
"Dal fatto che siamo cresciuti con questa educazione. Racconto sempre una cosa sintomatica: noi d’estate abitiamo a Candia, io faccio un break tra mattina e pomeriggio, venti minuti e vado sempre a casa a pranzo, per stare con la mia famiglia, anche se per poco. Ho preso da mio padre, lui era primario a Osimo, stavamo a Numana e lui veniva a casa a pranzo, mangiava con noi, tutto alla velocità della luce, e poi ripartiva. Vogliamo sempre un momento della giornata per poter stare insieme". Oltre a Marina Dorica, quali sono gli altri luoghi che le piace frequentare?
"Di Ancona mi piace tutto e mi dispiace quando vedo che non c’è la giusta valorizzazione. Per un periodo abbiamo abitato in centro e io e mia moglie andavamo a correre al Cardeto. Ho avuto occasione di vivere quella zona e di apprezzarla, meravigliosa, come il Passetto, visto che sono cresciuto in via Panoramica. Sono contento di aver constatato che proprio in questi giorni, con l’evento all’anfiteatro, ci sono segnali di volontà di recuperarla".
Pensa che questa nuova amministrazione comunale saprà dare alla città quell’impulso che le serve per migliorare?
"Questa domanda mi fu fatta dieci anni fa, quando fu eletta Valeria Mancinelli. Risposi che era passato poco tempo, che non c’erano ancora segnali di cambiamento, che serviva tempo per un giudizio. Come ora. Sono un ottimista di natura e lo sono anche in questo contesto, penso che ci si possa riuscire, sono assolutamente positivo nei confronti del futuro di Ancona, ci sono le condizioni per poter auspicare qualcosa di più e con questa nuova giunta per vedere qualcosa di migliorato". Tre mosse per potenziare il nostro porto?
"Ne parliamo da tantissimo tempo: dragaggi, spostamento dei traghetti e la facilitazione degli investimenti. Sicuramente una mossa determinante per i traffici è quella dei dragaggi, ad Ancona c’è sempre stata la convinzione che il porto fosse uno dei più importanti dell’Adriatico per pescaggio, ma non è così, e con le navi merci che ci sono in giro questo è un handicap, il meccanismo dei dragaggi in Italia è complicatissimo, lo sappiamo, ma bisogna assolutamente agire. Poi la migrazione dei traghetti nella nuova darsena, è un must. Una migrazione che deve essere progressiva, inutile aspettare il completamento delle opere. La terza: creare le condizioni per facilitare gli investimenti". Qual è la canzone o la colonna sonora che accompagna la sua vita?
"We Are The Champions. Da quando abbiamo iniziato i campionati mondiali nel 2011 abbiamo un video che raccoglie tutte le regate, che ormai dura un’ora e mezzo, con contenuti emozionantissimi e musica. E quella è la musica che accompagna le nostre sfide".
Giuseppe Poli