L’ironia di Bersaglia sale sul palco Ecco le poesie di "Tragicomicus"

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Rodolfo Bersaglia, massimo esperto di ‘antropologia anconetana’, torna al Teatro Panettone. Ma stavolta niente ‘Ancona Horror’. Protagonista è la poesia, ma conoscendo il personaggio ci sarà comumque da divertirsi. Il titolo già dice molto: ‘Tragicomicus’.

Se volete conoscere un’altra faccia di Bersaglia (ne ha tante) l’appuntamento con il suo umorismo ‘colto’ è alle ore 21. "Alcune poesie sono comiche, altre tragicomiche, di qui il titolo – spiega -. Ripercorrerò il mio lavoro poetico che ha segnato una certa avanguardia locale tra anni ‘90 e duemila. E’ un ritorno a una stagione furente in cui Ancona aveva una scuola di cabarettisti, con personaggi come Andrea Bartola e Niba. I giovani di oggi non sanno cosa accadde in quegli anni, fatti di spettacoli autoprodotti e portati in tournèe nelle Marche, in locali come il Thermos. Un periodo purtroppo ignorato".

Bersaglia parla, con la sua consueta ironia, di ‘artisti falliti di provincia’, ma proprio lui ha rischiato di diventare una star nazionale. "Quelli di Zelig apprezzarono le mie poesie, ma le ritennero troppo ‘culturali’. Poi mi suggerirono di metterle in forma di rap, ma l’idea non mi piacque, e rinunciai. Ritenevo che quei versi avessero una valenza poetica, culturale". Bersaglia partecipò a varie iniziative promosse dall’Arci, e tra i suoi ricordi pesca la collaborazione con la band Supersandokan. Ma non è nostalgia. "Vorrei rimettere in piedi il gruppo, che mi accompagnò spesso al Circolo Off. Quella del Panettone è anche una sfida. Oso giocare la carta della poesia, che non strappa la risata di pancia come ‘Ancona Horror’. In effetti ci sono anche poesie ‘serie’. A vivacizzare la serata saranno anche le immagini. "Si riferiscono alle condizioni in cui vive l’italiano medio, a certi miti che io prendo come spunti. Insomma, sfido l’anconetano un po’ più ‘impegnato’. Posso farlo anche grazie a Massimo Duranti del Gruppo Teatrale Recremisi, che gestisce questo spazio underground, luogo preziosissimo perché consente di proporre agli anconetani spettacoli che altrimenti non avrebbero potuto vedere". In questo senso Bersaglia rimpiange il Museo del giocattolo con il suo grazioso teatrino, dove lui stesso si è esibito più volte. Ma ora è tempo di poesia. Alla Bersaglia, s’intende. In una parola: imperdibile. Raimondo Montesi