Liste d'attesa Ancona, la denuncia: "Un anno e mezzo per quella visita"

La drammatica esperienza di un anconetano di 60 anni con patologie delicate: "Devo effettuare screening periodici al colon ma continuano a rimandare"

Continuano le segnalazioni di operazioni e visite rimandate di parecchi mesi

Continuano le segnalazioni di operazioni e visite rimandate di parecchi mesi

Ancona, 19 maggio 2022 - Quando la prevenzione funziona a scartamento ridotto e una visita da programmare entro 6 mesi si rende disponibile soltanto dopo un anno e mezzo. È davvero paradossale quanto sta accadendo a un cittadino anconetano di 60 anni, finto nel tritacarne delle liste d’attesa in sanità. Per anni ha controllato la situazione del colon con screening periodici, ma quando l’ultimo controllo ha evidenziato qualche problema per lui è iniziato un vero e proprio incubo: "È davvero un paradosso – racconta l’uomo, pianarolo doc – Fino a quando andava tutto bene il sistema sanitario ha mostrato il meglio di sé. Gli screening erano regolari, tutti gli anni. Pochi giorni prima mi arrivava la lettera, io andavo e tutto finiva in maniera positiva fino all’anno successivo. Tutto bene insomma, fino all’ultimo controllo, effettuato pochi mesi fa all’ospedale ‘Carlo Urbani’ di Jesi, a febbraio, quando invece sono emersi dei piccoli problemi. Non trattandosi di qualcosa di maligno, il referto mi è arrivato dopo 60 giorni. In quel momento è iniziato il mio calvario. Non entro nei dettagli delle problematiche patologiche, dico solo che il personale specialista del settore mi ha ovviamente spiegato che avrei dovuto effettuare un controllo della situazione a sei mesi, quindi attorno a ottobre. Mi sono rivolto al medico curante che mi ha fatto la ricetta per poi prenotare la prestazione. Un mesetto fa ho fatto la prima richiesta di prenotazione, ma andava troppo in là e inoltre era al’ospedale di Fermo. Mi hanno consigliato di riprovare nei giorni successivi, dicendo che forse si sarebbe liberato un posto, ma adesso la prima data utile è ottobre 2023".

Insomma, quando il 60enne stava bene la prevenzione ha funzionato a meraviglia, ma nel momento in cui sono emersi dei problemi il sistema ha mostrato tutte le sue debolezze. Colpa degli strascichi della pandemia, ma anche di un apparato che non ha saputo far fronte alla ripresa: "Paradossalmente sarebbe stato meglio se non avessi fatto quello screening o se il medesimo non avesse fatto emergere il problema – aggiunge il cittadino anconetano – Invece patologie del genere devono essere tenute sotto controllo perché le cose possono cambiare molto in fretta. e io ovviamente non sono sereno, non posso essere sereno. Sta di fatto che io da settimane sto provando in tutti i modi a trovare una soluzione, ma dall’Asur ad oggi ho ricevuto soltanto porte chiuse in faccia".