Lite per l’eredità: fratello condannato

L’eredità contesa aveva portato ai ferri corti due fratelli che dopo la morte dei genitori litigavano spesso per accordarsi su come dividersi i lasciti. Al culmine di un diverbio violento uno era finito in ospedale con una prognosi riservata. Era il 25 agosto del 2020, era stato investito e poi bastonato. Giovedì, a quasi due anni dai fatti, è arrivata la condanna per il fratello manesco, accusato di lesioni aggravate. La giudice Paola Moscaroli gli ha inflitto una pena di otto mesi. La vittima, parte civile con l’avvocato Ruggero Benvenuto, dovrà risolvere in sede civile l’eventuale risarcimento danni riportati dopo quel pestaggio. La litigata era andata in onda nel tardo pomeriggio di una estate quasi giunta al termine, in una frazione di Genga. I due, che abitavano nella stessa palazzina, si trovavano sotto casa quando hanno iniziato a discutere. Morto il padre, senza lasciare un testamento, si erano ritrovati a dover dividersi l’eredità visto che anche l’altro genitore, la madre, non c’era più. Così sono volate parole grosse con il fratello maggiore, di 69 anni, che sarebbe salito a bordo della propria auto, una Ford Fiesta, e si sarebbe diretto contro il fratello più piccolo, di 65 anni, investendolo. Stando alle accuse sarebbe poi sceso dal veicolo e con un bastone di legno, lungo quasi un metro, avrebbe iniziato a percuotere il 65enne provocandogli un trauma cranico. Erano stati i rispettivi figli a chiamare i soccorsi e a dividerli. Il ferito era stato portato in ospedale in eliambulanza con una prognosi di 30 giorni. L’investitore era andato da solo in ospedale per due costole rotte. Sul posto erano intervenuti i carabinieri che poi raccolsero la denuncia del fratello più giovane. Il 69enne aveva detto di essere stato provocato.

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