Lo choc di chi c’era "Urlavo, dategli ossigeno"

Monia Gabbianelli, mamma di Michele, uno dei ragazzi portati in Rianimazione "Aveva gli occhi girati all’indietro. Provavo a chiamarlo, ma non rispondeva".

"Ho chiesto io l’ossigeno per mio figlio, perché respirava male, aveva gli occhi girati all’indietro e così ho iniziato ad urlare ‘dategli l’ossigeno’". E’ il primo racconto fatto in aula da una mamma di uno dei sette ragazzi che per i fatti della Lanterna Azzurra finirono ricoverati in Rianimazione, tra la vita e la morte.

A parlare così è stata Monia Gabbianelli, madre di Michele Fiscaletti. Momenti difficili dove non è mancata la commozione e gli occhi lucidi. "Poi ho visto un medico di colore del pronto intervento di Fano – ha continuato la mamma - che conoscevo e gli ho chiesto aiuto. Lui si è avvicinato, scuoteva mio figlio, ha chiesto una flebo poi ha accelerato i soccorsi. L’ambulanza di mio figlio è stata una delle prime a partire". Lei il figlio lo aveva accompagnato appena due ore prime a Corinaldo, insieme ad altri amici. Un altro genitore doveva andarli a prendere ma il sonno della donna si è interrotto poco dopo l’una da una telefonata. L’avvisavano che era successo qualcosa perché qualcuno aveva spruzzato una sostanza nell’aria e il figlio Michele aveva difficoltà a respirare. Raggiungere la Lanterna è stata una via crucis. La linea non prendeva e mentre lei tentata al telefono di mettersi in contattato con il figlio e con i suoi amici non trovava risposte. "Quando sono arrivata era a terra e privo di conoscenza – ha detto – ho provato a chiamarlo ma non mi rispondeva". A riferire i momenti di quella notte, quando i familiari sono iniziati ad arrivare a Corinaldo, per cercare i propri figli tra i corpi stesi e quelli in piedi, ieri è toccato anche ad un papà. "Siamo rimasti lì fino alle 3, quella di mio figlio è stata tra le ultime ambulanze a partire – ha riferito Samuele Renzi, padre di Thomas -. Un medico è arrivato e lo ha intubato lì prendendo una bombola d’ossigeno dai vigili del fuoco. In ospedale ci dissero che mio figlio aveva un polmone collassato e se non si risolveva non ci sarebbe stato un dopo. Mia moglie a quelle parole è svenuta".

ma. ver.