
Portonovo, gioie e dolori. Dopo le polemiche per la sosta che si ripetono puntualmente ogni anno, ecco quelle per il ripascimento. All’inizio dell’estate si preme per averlo dopo un inverno che provoca danni e, poi, quando viene effettuato ecco altri nodi venire al pettine.
Il Comune, insieme alla Regione che ha portato a termine l’intervento, difende l’operato, ma il fronte ambientalista non approva. E in questa contrapposizione si inserisce, giustamente, anche l’Ente Parco del Conero, in qualche modo il "padrone di casa". E’ l’Ente che vede in questo momento al timone un presidente facente funzioni che è allo stesso tempo uno degli uomini di fiducia del sindaco di Ancona Daniele Silvetti. E dopo le divergenze di qualche settimana fa ora ne emerge un’altra tra i due, o meglio tra il presidente e l’esecutivo comunale.
"Quello dell’efficacia dei ripascimenti è un tema ormai vecchio che non risolve il problema e prevede un dispendio continuo di risorse pubbliche. Meglio sarebbe studiare una soluzione condivisa con tutte le istituzioni, Regione Marche, Comune di Ancona e gli operatori, per prevedere un arretramento degli stabilimenti che sia sostenibile sia sotto l’aspetto ambientale che economico". Parole, appunto, di Riccardo Picciafuoco, presidente facente funzione del Parco del Conero che così interviene nel dibattito che coinvolge l’Ente Parco per quanto concerne l’impatto sull’ambiente. "Questi interventi di ripascimento che si ripetono ogni 4-5 anni – spiega Picciafuoco – particolarmente onerosi per le casse pubbliche creano malumori ai fruitori oltre che invasivi sull’ecosistema fragile senza dimenticare che gli inerti non possono avere le stesse caratteristiche di quelli trattati dal mare".
L’architetto Picciafuoco ripercorre anche le tappe che hanno caratterizzato gli ultimi 15 anni. "Il Piano particolareggiato del 2011 poi ripreso dal Piano del Parco venne adottato dalla giunta Gramillano ma poi non concluso dalla prima giunta Mancinelli – ricorda – ed era stato condiviso anche dagli stessi operatori che erano sostanzialmente d’accordo nell’arretramento".
Per Picciafuoco occorre quindi ragionare in termini di visione a medio lungo termine. "Auspichiamo – conclude – che si possa riprendere questo confronto e riaprire un tavolo al quale il Parco del Conero è pronto a sedersi per contribuire a risolvere tutti insieme e definitivamente una questione annosa". Una posizione chiara e che cozza, in qualche modo con le parole dell’assessore Tombolini: "Un ripascimento necessario. Quel lembo di spiaggia andava ricostruito. C’erano persino strutture con le fondazioni scoperte. Comprendo le esigenze ambientali, ma dovevamo trovare una soluzione immediata".